ROMA (ITALPRESS) – I dati epidemiologici in Italia stanno migliorando ovunque e proprio per questo dal 4 maggio si passera’ a una lenta apertura delle attivita’ decisa dal governo. Una scelta arrivata anche grazie allo studio elaborato dal comitato tecnico scientifico in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanita’ e con la Fondazione Bruno Kessler, che ha suscitato parecchie polemiche, che oggi hanno trovato una risposta proprio dai vertici dell’Istituto. “Lo stato dell’arte e’ di una curva che continua a descrescere – ha detto il presidente Silvio Brusaferro – sia come il numero di sintomatici che di numero di casi. Rispetto ad aprile il numero delle regioni dove i casi sono limitati sta aumentando progressivamente. Il valore Rt e’ in tutte le regioni sotto 1, una conseguenza delle misure adottate e della adesione dei cittadini alle misure”. Nella sua introduzione Brusaferro ha anche sottolineando come “il numero di comuni definiti zone rosse si sia ridotto. Sono 74 comuni in sette regioni, testimonianza di individuare velocemente dei focolai e isolarli”.
Presentati anche i dati sugli stranieri in Italia: “La curva dei positivi e’ molto simile a quella degli italiani ma con un ritardo di una o due settimane”. Arrivando infine al documento presentato al governo sui possibili scenari in caso di riapertura Brusaferro ha tenuto a sottolineare che “non e’ mai stato secretato ma nasce da una richieste di fare una valutazione su come far evolvere il sistema una volta che la curva avesse raggiunto i livello di oggi. Le finalita’ sono semplici: sulla base dei dati disponibili metterli a disposizione per simulare l’andamento dell’epidemia una volta riaperto il Paese prendendo in esame il peso di ogni luogo di socialita’. Lo studio nasce come studio nazionale che dovra’ essere declinato su base regionale e focalizzato sulla riapertura, i modelli quindi andranno tarati in base ai risultati” ed e’ stato fatto con un unico obiettivo: “non superare Rt uguale a 1. Guardando le tabelle va posta grande attenzione nel modulare i vari settori che determinano la circolazione per questo lo slogan deve essere passo dopo passo”. Mentre sull’utilizzo di questi scenari da parte della politica ha tenuto a ricordare che “questi sono modelli che danno indicazioni ma e’ il paese che sceglie quali misure adottare”. Di sicuro per Brusaferro c’e’ il fatto che “il recupero della normalita’ non e’ pensabile prima del vaccino” e’ che l’immunita’ di gregge e’ ancora lontana: “sotto la soglia del 60% della popolazione che ha contratto un virus non c’e’ immunita’ e l’Italia e’ molto lontana da questa percentuale”.
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