ROMA (ITALPRESS) – “Comprendo tutto, comprendo la sofferenza delle famiglie, la difficoltà delle imprese e di chi ha una attività. E’ tutto comprensibile. Sono stato il primo a dire che le piazze vanno ascoltate perchè ci sono proteste e proteste, non sono tutte uguali. Ma una cosa, lasciatemela dire, non la comprendo, mi dispiace. Non capisco adesso questo atteggiamento scontroso e caotico da parte di alcune Regioni e di alcuni Comuni, che oggi dicono il contrario di ciò che dicevano il giorno prima. Bisogna chiudere, poi no, poi sì, poi lo sconcerto per aver chiuso. Giorni fa reclamavano più autonomia e oggi vogliono meno responsabilità. Ma si può?”. Così, in un post su Facebook, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio.
“E’ dall’inizio della seconda ondata che va avanti questa tiritera. Ormai la pandemia è un terreno di scontro politico.
E’ inaccettabile. Questo virus ci sta mettendo davanti agli occhi molti problemi. Uno di questi è anche l’organizzazione dello Stato. Così non funziona. Siamo in una emergenza che non ha precedenti nella storia e c’è chi si sente un proconsole invece che un presidente di Regione. E’ uno spettacolo indecoroso.
Bisogna cambiare – aggiunge – e uno dei primi passi da compiere una volta usciti dalla pandemia dovrà essere quello di semplificare e riorganizzare lo Stato. Servono responsabilità, testa e unità. Ho sempre detto che serve un dialogo e lo ribadisco ancora una volta. Ma domandiamoci che immagine stiamo dando al Paese”, conclude Di Maio.
(ITALPRESS).
“E’ dall’inizio della seconda ondata che va avanti questa tiritera. Ormai la pandemia è un terreno di scontro politico.
E’ inaccettabile. Questo virus ci sta mettendo davanti agli occhi molti problemi. Uno di questi è anche l’organizzazione dello Stato. Così non funziona. Siamo in una emergenza che non ha precedenti nella storia e c’è chi si sente un proconsole invece che un presidente di Regione. E’ uno spettacolo indecoroso.
Bisogna cambiare – aggiunge – e uno dei primi passi da compiere una volta usciti dalla pandemia dovrà essere quello di semplificare e riorganizzare lo Stato. Servono responsabilità, testa e unità. Ho sempre detto che serve un dialogo e lo ribadisco ancora una volta. Ma domandiamoci che immagine stiamo dando al Paese”, conclude Di Maio.
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