ROMA (ITALPRESS) – “Abbiamo previsto ulteriori restrizioni limitate dal 21 dicembre al 6 gennaio. La strada per uscire dalla pandemia è ancora lunga, dobbiamo scongiurare una terza ondata a gennaio”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi sul nuovo Dpcm, che introduce il divieto di spostamento tra comuni diversi il 25 e 26 dicembre e l’1 gennaio.
“Dobbiamo continuare a lungo su questa strada, attendere che il piano dei vaccini sarà operativo e le cure con l’inizio dell’anno. Sarà un Natale diverso da tutti gli anni, ma non meno autentico”, ha proseguito.
“Gli italiani che tornano dall’estero tra il 21 dicembre e il 6 gennaio dovranno sottoporsi alla quarantena, è una misura dissuasiva. Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 6 gennaio, sono sospese le crociere”, ha sottolineato il premier.
“Dal 7 gennaio riprenderà la didattica in presenza per il 75% degli studenti delle scuole secondarie”, ha aggiunto Conte, che ha anche risposto a una domanda sul Mes: “Il giorno 9 non c’è da decidere se si attiverà, ma spiegherò quali sono i temi che affronterò il giorno dopo al Consiglio europeo. In ogni caso la riforma del Mes o l’attivazione sono decisioni che passeranno in Parlamento, non drammatizziamo i passaggi”.
(ITALPRESS).
“Dobbiamo continuare a lungo su questa strada, attendere che il piano dei vaccini sarà operativo e le cure con l’inizio dell’anno. Sarà un Natale diverso da tutti gli anni, ma non meno autentico”, ha proseguito.
“Gli italiani che tornano dall’estero tra il 21 dicembre e il 6 gennaio dovranno sottoporsi alla quarantena, è una misura dissuasiva. Gli impianti sciistici resteranno chiusi fino al 6 gennaio, sono sospese le crociere”, ha sottolineato il premier.
“Dal 7 gennaio riprenderà la didattica in presenza per il 75% degli studenti delle scuole secondarie”, ha aggiunto Conte, che ha anche risposto a una domanda sul Mes: “Il giorno 9 non c’è da decidere se si attiverà, ma spiegherò quali sono i temi che affronterò il giorno dopo al Consiglio europeo. In ogni caso la riforma del Mes o l’attivazione sono decisioni che passeranno in Parlamento, non drammatizziamo i passaggi”.
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