Internet così come lo conosciamo potrebbe cambiare presto.
Il web, per adesso, si fonda su un modello di business basato su un accordo fra editori e inserzionisti. I primi monetizzano i propri contenuti permettendo ai secondi di accedere agli spazi sui propri siti e agli insights sulle proprie audience. Lo scambio di valore avviene attraverso i cookies di terza parte. Questi ultimi, però, verranno presto abbandonati da Google per preferire un approccio più diretto ed una maggiore trasparenza nei confronti del consumatore.
IAB Italia – Interactive Advertising Bureau – ha pubblicato su questo ambito un documento per fornire un quadro attuale sull’utilizzo dei cookies e una panoramica sulle soluzioni alternative attualmente disponibili.
Dall’indagine è emersa una certa confusione riguardo il tema dagli operatori del settore. Circa un quinto degli intervistati non ha saputo definire con precisione cosa sia un “cookie di prima parte” o un “cookie di terza parte”. Inoltre, il 40% dei partecipanti ha espresso dubbi sui procedimenti legati ai cookies, ad esempio sull’utilizzo di Machine Learning (sistemi che apprendono o migliorano le performance online in base ai dati che gli vengono forniti).
Passando all’indagine vera e propria, l’82% degli operatori ritiene i cookies molto importanti per raffinare la targettizzazione. In aggiunta, si riporta che già il 60% delle aziende stia testando soluzioni alternative all’uso dei cookies di terza parte.
Infine, alla richiesta di come il “sistema cookieless potrebbe incidere sul mercato e quindi mutare equilibri commerciali e modelli strategici”, la maggioranza vede un futuro di concentrazione verso gli OTT. Solo il 25,7% ha risposto di prevedere una maggiore trasparenza verso gli utenti.
I ricercatori di IAB Italia credono che gli esperti di marketing dovrebbero prepararsi ad un futuro che non è basato sul targeting dei singoli utenti.
Le aziende hanno adottato vari approcci da testare in sinergia. I principali sono l’utilizzo esclusivo di cookies di prima parte e software di AI/Machine Learning. Per il momento è difficile predire se uno avrà la meglio sull’altro.
Gli autori della ricerca, però, concordano sul fatto che le imprese dovrebbero già iniziare a testare le nuove soluzioni cookieless offerte dal mercato. Tutto questo le aiuterebbe ad arrivare preparate al 2024, il nuovo termine fissato da Google per l’eliminazione di cookies di terza parte da Chrome.
Articolo di Y.F.B.
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