Smart working ancora più semplificato. Nuovi incentivi per il lavoro da casa.
Nella tarda sera di ieri, il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il nuovo DPCM 18 ottobre 2020 sulle “Misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza Covid-19”, in corso di registrazione.
Con la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021 si estende anche la possibilità del cosiddetto smart working semplificato introdotto in fase di emergenza (prevista fino al 15 ottobre) per tentare di limitare la diffusione del contagio da coronavirus.
Il prolungamento dello stato di emergenza permette alle aziende di collocare i lavoratori in smart working in modo unilaterale e senza gli accordi individuali previsti dalla legge 81/2017.
L’ultimo dpcm prevede una spinta massima al lavoro agile, che sarà incrementato con un provvedimento del Ministero per la Pubblica Amministrazione.
Nel testo però non c’è nessuna traccia della quota del 75% attesa, in particolare, nel pubblico impiego. Deciderà il ministro Fabiana Dadone nel suo provvedimento.
Nel nuovo DPCM si raccomanda che:
– le attività professionali siano attuate anche mediante modalità di lavoro agile, ove possano essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;
– siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;
– siano assunti protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;
– e che siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali.
(Foto in alto: il premier Giuseppe Conte, tratta da www.governo.it)