Twitter è, tra i social media, quello che interviene più lentamente per rimuovere i contenuti d’odio. Il dato arriva da un report periodico della Commissione Europea, che monitora i dati delle società aderenti al Codice di Condotta del 2016.
I dati del 2022
Il rapporto comprende sia le segnalazioni esaminate entro 24 ore sia il tasso di rimozione dei contenuti, evidenziando una forte diminuzione in entrambi i parametri. Le notifiche esaminate sono crollate dal 90,4% del 2020 al 64,4% nel 2022, passando per l’81% nel 2021. L’unica azienda ad aver migliorato i propri tempi di reazione è TikTok, già protagonista di alcune azioni volte a combattere i contenuti inappropriati.
Il tasso di rimozione, invece, si attesta al 63,6% ed è di molto inferiore rispetto al picco del 2020 (71%). Solo YouTube ha migliorato i dati 2020-2021, mentre tutte le altre aziende peggiorano rispetto allo scorso anno. Peggio di tutti fa Twitter, che negli ultimi due anni ha rimosso soltanto, rispettivamente, il 49,8% e il 45,4% dei contenuti d’odio.
Il DSA e la situazione di Twitter
Il report sottolinea come il 16 novembre sia entrato in vigore il Digital Services Act (DSA), che fornisce norme per la responsabilità delle piattaforme. Si dichiara che la commissione “discuterà con le società informatiche su come garantire che l’attuazione del codice sostenga il rispetto del DSA e aggiunga valore nei settori specifici della lotta all’incitamento all’odio e della protezione della libertà di espressione online“.
Alla luce del report appare ancora più rilevante il caso Twitter. La società di Elon Musk ha infatti annunciato la chiusura dell’ufficio di Bruxelles, destando preoccupazioni in Ue per la perdita di un crocevia fondamentale per il dialogo tra questa e le istituzioni europee.
I dati del monitoraggio, quindi, attirano ulteriormente l’attenzione sulle azioni del social e sulla loro aderenza alle norme europee.
Articolo di C.C.