Consiglio UE: “L’emergenza covid non deve essere utilizzata per far tacere o ostacolare i giornalisti”

Proteggere i ruoli essenziali del giornalismo e della libera informazione, soprattutto in momenti di emergenza sanitaria e sociale, è l’appello del Consiglio d’Europa in occasione della Giornata per la libertà di stampa, celebrata ieri 3 maggio.

In una dichiarazione pubblicata in occasione della Giornata mondiale della libertà di stampa, la Segretaria generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić, chiede ai governi di “evitare indebite restrizioni della libertà di stampa”, durante l’emergenza COVID-19.

“I governi stanno affrontando sfide senza precedenti durante l’emergenza COVID-19, ma questa situazione non deve essere utilizzata per mettere a tacere o ostacolare i giornalisti”, ha dichiarato la Segretaria generale, in un post sul sito del Consiglio Europeo.

“I media devono essere liberi di coprire tutti gli aspetti dell’emergenza. I giornalisti hanno un ruolo chiave e una particolare responsabilità nel fornire al pubblico informazioni tempestive, accurate e affidabili. – ha continuato Pejčinović Burić – Devono essere in grado di esaminare le decisioni prese dalle autorità in risposta alla pandemia”.

“Attraverso una copertura mediatica responsabile, i giornalisti possono inoltre aiutare a prevenire la diffusione di panico e a mettere in luce gli esempi positivi di solidarietà nelle nostre società. – ha precisato la SG del Consiglio europeo Sono rimasta personalmente colpita e incoraggiata dalle numerose notizie riportate dai media relative a cittadini che si aiutano a vicenda e assistenti, infermieri, dottori e altri ‘eroi’ che operano in prima linea durante questa crisi”.

La Burić ha inoltre espresso preoccupazione riguardo alle conclusioni del Rapporto annuale della Piattaforma del Consiglio d’Europa per la protezione del giornalismo e la sicurezza dei giornalisti, redatto da 14 ONG per la libertà di stampa, che sottolinea un trend di violenza e intimidazioni contro i giornalisti nell’ultimo anno.

“Purtroppo, il preoccupante trend di violenza e intimidazioni contro i giornalisti osservato negli ultimi anni persiste. Troppi giornalisti sono in carcere e troppi casi di omicidio di giornalisti rimangono impuniti. Sono consapevole inoltre della difficile situazione economica in cui si trovano attualmente numerosi giornalisti”, ha affermato.

Il Rapporto annuale 2020 sottolinea un trend di violenza e intimidazioni contro i media  nell’ultimo anno, al punto che secondo le organizzazioni firmatarie gli attacchi alla libertà di stampa in Europa rischiano di diventare una nuova normalità. Sono infatti menzionati 142 gravi minacce, di cui 33 attacchi fisici, 17 nuovi casi di detenzione (alla fine del 2019 erano 105 i giornalisti incarcerati, 91 nella sola Turchia), 43 casi di molestie e intimidazioni, e 2 nuovi casi di impunità per omicidio. Secondo le associazioni la situazione con il Covid-19 non può che essere destinata a peggiorare. In risposta alla crisi sanitaria, alcuni governi infatti hanno arrestato i giornalisti per notizie critiche, ampliato notevolmente la sorveglianza e approvato nuove leggi per punire le “notizie false”.

La Segretaria generale Marija Pejčinović Burić ha invitato gli Stati membri a proteggere il ruolo dei giornalisti in quanto “guardiani” e parte importante del necessario sistema di pesi e contrappesi nelle società democratiche.

(Foto in alto: Marija Pejčinović Burić – tratta da https://www.coe.int/en/web/portal/home)