ROMA (ITALPRESS) – Celerità e snellimento burocratico, piano per l’edilizia, sostegno a fondo perduto alle aziende per il 100% delle perdite, patente imprenditoriale con formazione continua, riforma della giustizia, ammortizzatore sociale unico e comunque Cig fino al 31 dicembre. E poi le questioni affitti, sicurezza in azienda, liquidità bancaria. Sono questi gli argomenti affrontati dal presidente di Conflavoro Pmi Roberto Capobianco agli Stati Generali di Villa Pamphilj e consegnati dall’associazione al presidente Giuseppe Conte.
“Confidiamo che il pluralismo dei contributi pervenuti in questi giorni non rimanga lettera morta. Gli Stati generali non devono cioè essere una passerella fine a se stessa, ma l’occasione per tracciare le linee sinergiche di un’Italia migliore. Le nostre piccole e medie imprese – sostiene Capobianco – non devono più essere considerate comprimarie, ma protagoniste assolute del nuovo Rinascimento economico che dobbiamo progettare e concretizzare subito. Il tempo è finito: bene la green economy, essenziale l’innovazione e ottima la volontà di valorizzare finalmente il nostro sconfinato patrimonio artistico-culturale. Ma il palazzo Italia si ricostruisce dalle fondamenta e quindi bisogna primariamente imboccare due strade parallele: una che guardi all’immediato e blocchi l’emorragia del Paese e una che pianifichi il medio-lungo termine con misure economiche strutturali”.
“In primis rivedere quindi il sistema fiscale e degli accertamenti, ma anche la burocrazia schiacciante e piena di incongruenze tra livelli amministrativi, nonchè il capitolo giustizia la cui riforma diverrebbe uno dei primi asset per misurare le possibilità di investimenti in Italia e consentire alle imprese di avere una risposta veloce, efficace, efficiente e tutelare i diritti di chi investe e dei contratti firmati. Nell’immediato, il Paese riparte presto e bene solo favorendo i consumi – conclude il presidente di Conflavoro PMI – e questi fioriscono soltanto se si investe nelle imprese con contributi a fondo perduto, possibilmente con il coinvolgimento delle Regioni. Una strategia che annienterebbe anche il problema della cassa integrazione e occupazionale per quanto concerne chi deve ancora entrare nel mercato del lavoro. C’è tanto da fare, non possiamo più sprecare nemmeno un attimo”.
(ITALPRESS).
“Confidiamo che il pluralismo dei contributi pervenuti in questi giorni non rimanga lettera morta. Gli Stati generali non devono cioè essere una passerella fine a se stessa, ma l’occasione per tracciare le linee sinergiche di un’Italia migliore. Le nostre piccole e medie imprese – sostiene Capobianco – non devono più essere considerate comprimarie, ma protagoniste assolute del nuovo Rinascimento economico che dobbiamo progettare e concretizzare subito. Il tempo è finito: bene la green economy, essenziale l’innovazione e ottima la volontà di valorizzare finalmente il nostro sconfinato patrimonio artistico-culturale. Ma il palazzo Italia si ricostruisce dalle fondamenta e quindi bisogna primariamente imboccare due strade parallele: una che guardi all’immediato e blocchi l’emorragia del Paese e una che pianifichi il medio-lungo termine con misure economiche strutturali”.
“In primis rivedere quindi il sistema fiscale e degli accertamenti, ma anche la burocrazia schiacciante e piena di incongruenze tra livelli amministrativi, nonchè il capitolo giustizia la cui riforma diverrebbe uno dei primi asset per misurare le possibilità di investimenti in Italia e consentire alle imprese di avere una risposta veloce, efficace, efficiente e tutelare i diritti di chi investe e dei contratti firmati. Nell’immediato, il Paese riparte presto e bene solo favorendo i consumi – conclude il presidente di Conflavoro PMI – e questi fioriscono soltanto se si investe nelle imprese con contributi a fondo perduto, possibilmente con il coinvolgimento delle Regioni. Una strategia che annienterebbe anche il problema della cassa integrazione e occupazionale per quanto concerne chi deve ancora entrare nel mercato del lavoro. C’è tanto da fare, non possiamo più sprecare nemmeno un attimo”.
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