ROMA (ITALPRESS) – “Gli appelli delle organizzazioni degli esercenti evidenziano una situazione di difficoltà che la proprietà immobiliare conosce perfettamente, vivendola dal punto di vista delle famiglie e delle imprese che danno in affitto i locali per lo svolgimento delle attività. Occorre allora agire subito per sostenere proprietari e inquilini in questa fase così critica, che per i primi è stata aggravata dal mancato rinvio del pagamento della prima rata dell’Imu. Ma va anche sostenuta la ripresa attraverso adeguati incentivi fiscali per gli anni a venire”. Lo afferma in una nota il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa.
“Le strade da seguire sono due e la sede per farlo è la manovra da venti miliardi annunciata per i primi giorni di agosto.
La prima misura urgente è il potenziamento del credito d’imposta per le locazioni non abitative previsto dal decreto rilancio, che riguarda tre mensilità di canone ma che dovrebbe essere perlomeno raddoppiato – aggiunge -. L’esperienza di questi primi mesi dopo la riapertura dimostra come la ripresa sia molto rallentata: proprietari ed esercenti hanno quindi bisogno di un ulteriore aiuto. Il secondo intervento indispensabile è quello che riguarda i prossimi anni”.
“E’ evidente a tutti che il livello esorbitante della tassazione sugli immobili non abitativi locati rappresenta un ostacolo decisivo allo sviluppo delle attività commerciali, artigianali, di ristorazione, turistiche. Non è più rinviabile, pertanto, una riduzione di questo peso, da attuarsi attraverso la cedolare secca sugli affitti per le persone fisiche e con un’analoga misura per le società immobiliari, oltre che mediante sgravi Imu.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: le attività economiche si salvano se si sostengono i rapporti di locazione sui quali si fondano”, conclude Spaziani Testa.
(ITALPRESS).
“Le strade da seguire sono due e la sede per farlo è la manovra da venti miliardi annunciata per i primi giorni di agosto.
La prima misura urgente è il potenziamento del credito d’imposta per le locazioni non abitative previsto dal decreto rilancio, che riguarda tre mensilità di canone ma che dovrebbe essere perlomeno raddoppiato – aggiunge -. L’esperienza di questi primi mesi dopo la riapertura dimostra come la ripresa sia molto rallentata: proprietari ed esercenti hanno quindi bisogno di un ulteriore aiuto. Il secondo intervento indispensabile è quello che riguarda i prossimi anni”.
“E’ evidente a tutti che il livello esorbitante della tassazione sugli immobili non abitativi locati rappresenta un ostacolo decisivo allo sviluppo delle attività commerciali, artigianali, di ristorazione, turistiche. Non è più rinviabile, pertanto, una riduzione di questo peso, da attuarsi attraverso la cedolare secca sugli affitti per le persone fisiche e con un’analoga misura per le società immobiliari, oltre che mediante sgravi Imu.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: le attività economiche si salvano se si sostengono i rapporti di locazione sui quali si fondano”, conclude Spaziani Testa.
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