Chiunque ormai si è reso conto di quanto sia diventato importante comunicare tramite strumenti tecnologici. Si sono moltiplicate le call sulle principali app per parlare a distanza, che sia per smart-working, didattica, riunioni, conferenze.
Ecco perché è importante conoscere le regole base per comunicare tramite questi strumenti, soprattutto se lo si fa per lavoro. Massimiliano Cavallo, uno dei maggiori esperti italiani di Public Speaking, ideatore del Metodo Public Speaking Top, ha stilato un decalogo per evitare gli errori più comuni. Secondo l’esperto, infatti, “Molte persone si concentrano sugli strumenti tecnologici, anziché sul messaggio che devono comunicare” e spesso si presta troppa attenzione “al numero di visualizzazioni online” e questo “fa perdere di vista anche l’importanza di raggiungere il proprio target”. “Molti non sanno come gesticolare o hanno paura di annoiare e di avere un tono monocorde”, prosegue. “Un altro dei problemi frequenti è che le persone cercano di emulare altri, perdendo così in naturalezza. Altri errori sono: frasi troppo lunghe, linguaggio troppo tecnico per il target, inizio che non attira l’attenzione, assenza di una call to action finale”.
Ciò che consiglia Cavallo è, quindi:
- preparare una strategia di contenuti e un calendario di pubblicazione dei video;
- selezionare anche i canali di pubblicazione, perché bisogna analizzare il proprio target e capire quali social utilizzare;
- evitare distrazioni visive e quindi cercare di avere uno sfondo neutro o, meglio, un banner brandizzato;
- all’inizio del video bisogna rispondere subito alla domanda più importante, ovvero perché guardare il video. Questo permetterà di capire cosa l’utente target vuole conoscere e quindi si devono evitare autocompiacimenti inutili;
- iniziare attirando l’attenzione, ad esempio, con una citazione, mostrando una scritta su un foglio o un oggetto, ovviamente in linea con quello che sarà il contenuto articolare bene le parole e fare attenzione agli intercalari tipo “ehm…”;
- fare attenzione alle pause, variare il ritmo e cercare di non avere un tono monocorde;
- il movimento delle mani è come il grassetto in un testo: evidenzia un passaggio ma troppi ‘grassetto’ creano confusione e distrazione;
- il video deve sempre avere una call to action e fare agire l’utente. Può trattarsi anche solo di lasciare un like, oppure si può pensare di indirizzarli sul proprio sito web o pagina Facebook;
- raccontare storie perché quest’ultime hanno il potere di farsi ascoltare e di sedimentarsi nella memoria degli utenti;
- il linguaggio deve essere chiaro e semplice ma non banale. Per un certo tipo di target può essere infatti importante un linguaggio tecnico.