Comscore, i consumatori preferiscono le testate online ai social per informarsi sulla pandemia

Comscore, azienda esperta mondialmente di misurazioni multi-piattaforma, ha avviato sul proprio sito una ricerca che analizza come la pandemia stia influenzando il comportamento dei consumatori online in Europa.

Per ora la prima analisi si è concentrata sul comportamento degli utenti sui siti di news, sui social network, sui siti del travel online, ticketing online -accesso ad eventi acquistabile online- e di food retail -acquisto di cibo online-.

L’accesso visibilmente crescente ai siti generalisti di news (siti web e app che forniscono notizie sugli avvenimenti nazionali e internazionali più importanti del momento) è lo specchio di quanto velocemente la pandemia abbia catturato l’attenzione del grande pubblico a partire dalla seconda metà di febbraio.

Nella prima metà del secondo mese dell’anno (quindi indicativamente fino al 16) le visualizzazioni si presentano stabili, crescono visibilmente dalla settimana successiva (ovvero quella del 17-23 febbraio), soprattutto in Italia, la prima chiamata a dover combattere il virus. Nello stesso periodo, Spagna, Germania, Francia e Regno Unito presentano ancora visualizzazioni abbastanza costanti rispetto al solito, lievemente in crescita. Il vero boom gli altri Paesi europei lo registrano nella settimana 9-15 marzo, ovvero quando la pandemia si è diffusa direttamente sul loro territorio.

Comscore, mettendo a confronto questi dati con quelli della prima settimana del 2020, afferma che il numero di visite sui siti di General News è aumentato del +50% in Francia, +29% in Germania, +142% in Italia, +74% in Spagna e +44% nel Regno Unito.

“I nostri dati mostrano essenzialmente due dinamiche principali. Il primo è che l’esplosione dell’epidemia di COVID-19 in Italia non ha generato un aumento immediato del consumo di news negli altri paesi europei. In questi ultimi infatti la fruizione delle news si è impennata solo quando si sono registrati i primi casi nazionali di contagio a indicare che probabilmente il rischio di espansione di una pandemia globale è stato inizialmente sottovalutato”, commenta Fabrizio Angelini, CEO di Sensemakers, la società che rappresenta Comscore in Italia. “Il secondo è che il consumo di notizie sui siti degli editori è aumentato in misura maggiore rispetto ai social network in tutti i Paesi europei. Segno che quando le persone sono alla ricerca di informazioni su argomenti sensibili in tutta Europa tendono ad affidarsi maggiormente a fonti autorevoli e pienamente affidabili”, continua Angelini.

Infatti, anche i Social Network hanno iniziato ad occuparsi della pandemia, con la diffusione di informazioni e news e con l’attivazione di strumenti dedicati per tenersi costantemente aggiornati su novità, numeri e dati.

In particolare, dalla metà di febbraio alla metà di marzo (17 febbraio – 15 marzo), il numero di visite è aumentato del +14% in Francia, +11% in Germania, +30% in Italia, +55% in Spagna e +18% nel Regno Unito.
La crescita è visibile anche in questo caso, ma non ai livelli dei siti generalisti di informazione.

Lo studio di Comscore poi analizza altri tre campi: il travel online, il ticketing online e il food retail. Di queste categorie, sono l’ultima citata (food retail) è leggermente in aumento nei cinque Paesi europei analizzati, le altre due registrano un netto calo. D’altronde, in un periodo in cui l’imperativo è #restateacasa non poteva essere diversamente.