“La pandemia è stato uno straordinario, imprevisto acceleratore del paradigma biomediatico che prefigura l’alba di una nuova transizione digitale che adesso coinvolge anche coloro che ne erano rimasti ai margini” si legge nel nuovo Rapporto Censis sulla comunicazione dal titolo ‘I media dopo la pandemia’.
A presentarlo ieri nella sede del Cnel a Roma è stato il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii.
Le evidenze del Rapporto Censis
Crescono ancora tv, internet e smartphone, utilizzati per spezzare l’assedio durante l’emergenza sanitaria. Il 76,5% dei più giovani usa instagram, ma web e social network non solo per loro: il 51,4% degli over 65 è online. Il lockdown ha fatto aumentare anche i lettori di libri (+1,7%). E il virus non ferma la spesa delle famiglie per i dispositivi digitali: +450,7% dal 2007.
Boom di internet e social network
Si registra ancora un aumento dell’impiego di internet da parte degli italiani. L’utenza ha raggiunto quota 83,5%, con una differenza positiva di 4,2 punti percentuali rispetto al 2019. L’utilizzo degli smartphone sale all’83,3% (con una crescita record rispetto al 2019: +7,6%). E lievitano complessivamente al 76,6% gli utenti dei social network (+6,7%).
La pandemia ha anche accorciato le distanze generazionali e web e social non sono più appannaggio solo dei giovani se ormai il 51,4% degli over 65 è on line e il 47,7% frequenta i social media.
Spesa per i dispositivi digitali
Anche l’andamento della spesa delle famiglie per i consumi mediatici nell’intervallo di tempo tra il 2007 e il 2020 evidenzia come, mentre il valore dei consumi complessivi ha subito una drastica flessione, senza ancora ritornare ai livelli precedenti la grande crisi del 2008 (-13,0% in termini reali è il bilancio alla fine del 2020, con l’aggravamento dovuto alla recessione dell’anno scorso), la spesa per l’acquisto di telefoni ed equipaggiamento telefonico ha segnato anno dopo anno un vero e proprio boom, di fatto moltiplicando per oltre cinque volte il suo valore (+450,7% nell’intero periodo, per un ammontare di 7,2 miliardi di euro nell’ultimo anno), quella dedicata all’acquisto di computer, audiovisivi e accessori ha conosciuto un rialzo rilevantissimo (+89,7%).
La spesa per libri e giornali ha subito un vero e proprio crollo dal 2007 (-45,9%).
I commenti
“La pandemia è stata una accelerazione fortissima di tutti i mezzi tranne la carta stampata, e, man mano che ci allontaniamo dall’emergenza, quasi come un setaccio andremo a rimisurare cosa rimane sul terreno”, ha spiegato il direttore generale del Censis Massimiliano Valerii.
“Si il digitale è stato fondamentale perché ci è servito a spezzare l’assedio ma c’è quel dato indicativo di oltre la metà degli italiani che dice che questa grande abbuffata provoca stanchezza. Per questo abbiamo intitolato un capitolo ‘ il bello e il brutto di Internet’ perché da una parte ci è servito a essere meno isolati ma ne conosciamo anche i risvolti negativi sia con le fake news sia con la continua stimolazione dei feed che provocano stanchezza. Quindi è un bilancio tra luci e ombre: Internet per certe cose è indispensabile ma per altre bisogna farne un uso equilibrato”.