Il Messaggio del Presidente del Senato inviato al Convegno “Querele intimidatorie, minacce e intimidazioni”, ospitato a Palazzo Madama in occasione della giornata mondiale Onu “per metter fine alle impunità per i crimini contro i giornalisti”.
Organizzato da Ossigeno per l’informazione in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti del Lazio, il Convegno, tenutosi nella Sala Koch del Senato, fa parte del programma delle manifestazioni accreditate dall’Agenzia delle Nazioni Unite in molti Paesi. Quest’anno la Giornata, che si celebra internazionalmente il 2 novembre, è dedicata alla memoria dei giornalisti uccisi.
Nel suo messaggio augurale, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha sottolineato l’importanza del Convegno che rappresenta soprattutto «un prezioso momento di condivisione e di confronto su tematiche di sempre più allarmante attualità, a cui anche le Istituzioni hanno il dovere di prestare attenzione nell’interesse di un diritto fondamentale quale è quello ad un’informazione libera da ogni forma di condizionamento o di violenza».
«Perché, se è dovere del giornalista perseguire con scrupolo e responsabilità la ricerca della verità – ha chiosato il Presidente del Senato – è altrettanto sua prerogativa poter svolgere la propria professione in modo pieno e senza limitazione o pregiudizio alcuno».
«Il giornalismo, – ha affermato Casellati nel messaggio – quando è svolto con rigore e con coraggio, costituisce un presidio irrinunciabile della democrazia stessa e un incredibile strumento di tutela della legalità e di lotta al degrado sociale, politico ed economico».
Questo il monito di Casellati, che ha voluto anche «rivolgere un sentito pensiero di vicinanza agli orfani e ai familiari dei tanti, troppi operatori dell’informazione che, nel mondo, hanno pagato con la vita il prezzo della loro vocazione. Una vicinanza che voglio estendere a tutti i vostri colleghi che, a causa del loro lavoro, sono vittime di inaccettabili coercizioni, soprusi o ritorsioni fisiche e morali».
Il Presidente ha concluso dicendosi «certa che anche questo seminario saprà essere occasione per riconoscere il valore del loro contributo e per stimolare idee e progetti efficaci per meglio tutelarne il coraggio e il loro essere irrinunciabili “sentinelle di verità”».
Nel corso del Convegno, l’Associazione ‘Ossigeno’ ha presentato i dati aggiornati del suo monitoraggio sulle intimidazioni e le minacce ai giornalisti italiani e offerto elementi utili per prevenire il rischio di subire pressioni indebite e processi intimidatori a causa delle notizie pubblicate.
I dati prodotti da Ossigeno, mettono in rilievo un dato molto alto del tasso di impunità in Italia per gli autori di intimidazioni, minacce e abusi contro i giornalisti, pari al 96,7% nel 2019, in calo rispetto al 99% del periodo 2011-2017, ma in leggera ripresa nell’ultimo anno. Dal 2011 a oggi sono 3.365 i giornalisti minacciati e censiti da Ossigeno (3.965 dal 2006); nel solo 2019 si contano 340 intimidazioni subite e altre gravi violazioni del diritto all’informazione verso giornalisti, blogger e fotoreporter, di cui 187 certificate da Ossigeno ed altrettante ritenute “probabili”.
Il quadro che emerge dalle ultime rilevazioni Istat registra inoltre una preoccupante tendenza alla crescita delle querele per diffamazione contro i giornalisti tra il 2011 e il 2016, passando da 4.524 a 9.039. Di queste, il 70% vengono archiviate in fase di indagine preliminare, per irrilevanza penale, tenuità del fatto, fatto non previsto come reato, infondatezza o assenza di condizioni per procedere in giudizio.
(Foto in alto: Maria Elisabetta Alberti Casellati, da www.senato.it)