Il Ministro: «Il mercato online? Non fa chiudere le librerie».
Riunione a Palazzo Litta, a Milano, tra il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli e le associazioni di categoria dei librai e degli editori, per definire le azioni condivise da mettere in atto per offrire delle soluzioni agli operatori del settore e tutelare gli investimenti, per capire come intervenire per ridare impulso alla crescita del mercato del libro in Italia.
Lo ha riferito lo stesso Ministro in un post sul suo profilo Facebook del 21 gennaio 2019:
«Per la prima volta – ha scritto Bonisoli – abbiamo cercato di mettere attorno ad un tavolo tutte le voci che rappresentano l’editoria del nostro Paese perché questo settore è cambiato, sta cambiando e cambierà e, quindi, tutti gli attori dell’attuale sistema editoriale devono essere coinvolti e devono essere interessati da questo cambiamento. Nessuno escluso».
«Abbiamo iniziato un nuovo metodo di confronto – ha continuato – perché qualsiasi intervento si renderà necessario bisogna che sia condiviso e fatto “su misura”. La domanda che dobbiamo farci è come questo mercato può crescere e, una volta identificate le direttrici di crescita, coinvolgere tutti i soggetti perché diano il loro contributo. Gli obiettivi ai quali vorrei puntare sono: incrementare il mercato del libro, offrire delle soluzioni agli operatori del settore e tutelare gli investimenti. Ci rivedremo di nuovo fra tre settimane – ha concluso il Ministro – e poi ci rivedremo ancora per arrivare ad un progetto definito, volto al rilancio del settore e all’incremento del consumo culturale e il più possibile condiviso nell’arco, mi auguro, di qualche mese».
In Italia si legge purtroppo pochissimo, ha commentato la testata giornalistica AgCult in un articolo in cui relaziona dell’incontro milanese – con dati preoccupanti anche nel confronto con altri Stati europei, urge quindi fare qualcosa. A breve l’Aie (Associazione italiana editori) diffonderà la fotografia aggiornata al 2018 del mercato del libro che descrive una contrazione rispetto all’anno precedente.
L’incontro
Alla riunione, come riferisce AgCult, erano presenti gli editori (AIE e ADEI), i librai (Sil Confesercenti e Ali Confcommercio), le vendite online e la grande distribuzione. Presente anche Amazon, visto da molti come il soggetto che potrebbe monopolizzare le vendite dei libri in Italia. E la vendita di libri rappresenta ancora il mercato culturale più importante nel nostro Paese.
Ha riepilogato Bonisoli: «Abbiamo cercato di ricostruire lo scenario dell’industria culturale italiana oggi e abbiamo raccolto le indicazioni di criticità. Ma anche i suggerimenti di possibili cambiamenti a livello normativo e finanziario che possano irrobustire, sviluppare e rafforzare un settore critico e strategico per l’intera cultura italiano».
«Chi legge – ha spiegato il ministro – ha più probabilità di andare a teatro, a un museo, al cinema, ha un diverso interesse per il consumo culturale. Questa industria deve essere redditizia e deve rimanere plurale, garanzia della democrazia in questo Paese».
Interventi normativi o incentivi?
Se dovesse rendersi necessario un intervento normativo, «Sarà quello più adeguato. In questo momento – ha ribadito il titolare dei Beni culturali – serve un’analisi critica e serena di come le attuali norma stanno funzionando e dell’evoluzione del settore. La legge che regola il settore è del 2011, da allora il mondo è cambiato. Dobbiamo renderci conto che c’è bisogno di un intervento che stia addosso al settore come un vestito su misura. Se serviranno saranno attivati o rafforzati degli incentivi e sarà una delle variabili sulle scelte da prendere».
Libro di carta o e-book?
«Sarà il consumatore a scegliere. – ha affermato Bonisoli – Lo Stato deve capire come evolve il settore e cercare di identificare una normativa nuova, o confermare la normativa esistente, affinché sia coerente con l’evoluzione del settore. Sono le persone a decidere poi dove comprare i libri. Allo Stato spetta il compito di chiedersi se l’attuale offerta è sufficientemente varia da poter permettere una libertà di scelta».
«Il mercato editoriale italiano non deve essere visto a somma zero. – ha concluso il capo del ministero – Chi entra non porta via qualcosa a chi c’è già. La domanda da porsi è come far crescere questo mercato».
I prossimi appuntamenti
«Abbiamo deciso – ha informato Bonisoli – di ritrovarci fra tre settimane e poi ancora e ancora. Oggi abbiamo avviato un metodo di confronto dando la possibilità a tutte le componenti di questo settore di dare un contributo».
Prossimo appuntamento l’11 febbraio, “per arrivare ad un progetto definito, il più possibile condiviso nell’arco”, appunto, “di qualche mese”.
(Le foto sono tratte dal profilo facebook ufficiale del Ministro Bonisoli)
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