Meta, Google, Amazon, Apple e Netflix consumano più energia di Portogallo e Grecia.
Più precisamente, in un anno le Big Tech hanno bruciato una quantità di energia pari a 49,7 milioni di Megawattora (MWh). Il Portogallo ne ha consumato 48,4 milioni MWh e la Grecia 46,2 milioni MWh.
Questo è quanto emerge dall’osservatorio di Karma Metrix, l’algoritmo dell’agenzia AvantGrade.com, ideato per misurare l’impatto ambientale dei siti internet.
I dati
Dal 2018 al 2020 il consumo di energia dei colossi americani è quasi triplicato. Infatti, secondo l’analisi presentata in vista della Giornata Mondiale dell’Ambiente, negli ultimi tre anni le Big Tech hanno emesso 98,7 milioni di tonnellate di Co2. Il dato supera quello raggiunto da tutta la Repubblica Ceca (92,1 milioni MWh), con un aumento aggregato delle emissioni del 17% nel periodo considerato.
“Segnali positivi di riduzione della Co2”
Tra le aziende considerate dallo studio ci sono però “dei segnali positivi di riduzione della Co2 da parte di Apple e Google”. Le due società tecnologiche hanno investito maggiormente sulle fonti energetiche rinnovabili e sulla “ricerca attiva di efficienza energetica nei loro data center “.
In particolare, Apple è riuscita a risparmiare 14 milioni di tonnellate di Co2 nel 2021. Inoltre, ha creato un “Recovery Fund” da 200 milioni di dollari da investire in progetti per il clima.
Google, nonostante abbia incrementato il consumo energetico, ha ridotto le emissioni “grazie a 3,3 miliardi di dollari di investimenti nelle energie rinnovabili tra 2010 e 2020”.
“Sulla sostenibilità digitale alcune Big Tech hanno capito che la salvezza del pianeta passa in primis dalla ricerca maniacale della massima efficienza tecnica e del risparmio energetico”, commenta Ale Agostini, ideatore di Karma Metrix.
Le società più inquinanti
Amazon, invece, è l’azienda con la più elevata crescita delle emissioni Co2 perché, “a differenza delle altre, ha una forte componente logistica oltre a quella informatica di Amazon Web Services”.
Meta “dichiara di aver raggiunto, nel 2020, il 100% di fonti di energia rinnovabile”. Tuttavia, i data center e il Metaverso sono altamente energivori.
“Piantare alberi non basta. Ogni azienda che investe in digital deve intervenire alla radice con misurazioni e azioni che permettano di contenere le emissioni derivanti dal digitale”, conclude il creatore di Karma Metrix.
Articolo di I.M.