ROMA (ITALPRESS) – Le prospettive di inflazione continuano a essere troppo elevate da troppo tempo. Alla luce delle perduranti pressioni inflazionistiche elevate, nella riunione del 4 maggio il Consiglio direttivo ha deciso di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce. Nel complesso, le informazioni più recenti sono sostanzialmente in linea con la valutazione delle prospettive di inflazione a medio termine condotta dal Consiglio direttivo nella riunione di politica monetaria precedente, il 16 marzo. L’inflazione complessiva ha registrato una riduzione negli ultimi mesi, sebbene le pressioni di fondo sui prezzi rimangano intense. E’ quanto si legge nel Bollettino economico della Bce. Al contempo, i passati incrementi dei tassi di interesse si stanno trasmettendo con vigore alle condizioni monetarie e di finanziamento nell’area dell’euro, mentre il ritardo e l’intensità della trasmissione all’economia reale restano incerti.
“Le decisioni future del Consiglio direttivo – spiega la Banca Centrale Europea – assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finchè necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare un livello e una durata della restrizione adeguati. In particolare, le decisioni sui tassi di riferimento continueranno a essere basate sulla valutazione del Consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.
I tassi di interesse di riferimento della Bce restano lo strumento principale utilizzato dal Consiglio direttivo per definire l’orientamento di politica monetaria. In parallelo, il Consiglio direttivo continuerà a ridurre il portafoglio del programma di acquisto di attività (PAA) dell’Eurosistema a un ritmo misurato e prevedibile. Coerentemente con tali principi, il Consiglio direttivo prevede di porre fine ai reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio.
“Le decisioni future del Consiglio direttivo – spiega la Banca Centrale Europea – assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi da conseguire un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e siano mantenuti su tali livelli finchè necessario. Il Consiglio direttivo continuerà a seguire un approccio dipendente dai dati per determinare un livello e una durata della restrizione adeguati. In particolare, le decisioni sui tassi di riferimento continueranno a essere basate sulla valutazione del Consiglio direttivo circa le prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari più recenti, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria”.
I tassi di interesse di riferimento della Bce restano lo strumento principale utilizzato dal Consiglio direttivo per definire l’orientamento di politica monetaria. In parallelo, il Consiglio direttivo continuerà a ridurre il portafoglio del programma di acquisto di attività (PAA) dell’Eurosistema a un ritmo misurato e prevedibile. Coerentemente con tali principi, il Consiglio direttivo prevede di porre fine ai reinvestimenti nell’ambito del PAA a partire da luglio.
– foto Agenziafotogramma.it –
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