ROMA (ITALPRESS) – “Tutti gli emendamenti di maggioranza in commissione al Senato sono stati concordati. Non c’è alcun problema di natura politica rispetto all’aggiornamento del testo”. Lo dice il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, in un’intervista al Corriere del Veneto in merito all’autonomia differenziata.
“La Costituzione parla di forme e condizioni particolari di autonomia nelle tal materie. Ogni materia comprende, però, più funzioni. Ora, prendiamo a esempio una delle materie più complesse e discusse, l’istruzione. Se una Regione chiedesse le norme generali sull’istruzione, il premier, anche su proposta del ministro delle Autonomie, può dire: all’interno di questa materia ti posso dare queste funzioni e non quest’altre – spiega Calderoli -. Non sarebbe un veto sull’intera materia ma si collocherebbe nel solco del negoziato fra Stato e Regione. Io, francamente, e parlo a titolo personale, le norme generali sull’istruzione non le darei a una Regione, ma alcune delle funzioni comprese nella “materia istruzione” sì”.
Alla domanda su quando prevede che arriverà il voto in aula sul testo in Senato, il ministro risponde così: “Con la maggioranza c’è una totale intesa, abbiamo fatto ampie riflessioni trovando soluzioni che soddisfano tutti. Poi, prevedere i tempi del parlamento dipende anche dall’atteggiamento dell’opposizione. Se è un esame vero ha determinati tempi, se si mettono a fare ostruzionismo ne ha altri però. Poi ci sono anche i rimedi all’ostruzionismo… Mi auguro non accada. Un esame regolare del provvedimento potrebbe portare per fine di ottobre all’approvazione del testo in Senato”.
“La Costituzione parla di forme e condizioni particolari di autonomia nelle tal materie. Ogni materia comprende, però, più funzioni. Ora, prendiamo a esempio una delle materie più complesse e discusse, l’istruzione. Se una Regione chiedesse le norme generali sull’istruzione, il premier, anche su proposta del ministro delle Autonomie, può dire: all’interno di questa materia ti posso dare queste funzioni e non quest’altre – spiega Calderoli -. Non sarebbe un veto sull’intera materia ma si collocherebbe nel solco del negoziato fra Stato e Regione. Io, francamente, e parlo a titolo personale, le norme generali sull’istruzione non le darei a una Regione, ma alcune delle funzioni comprese nella “materia istruzione” sì”.
Alla domanda su quando prevede che arriverà il voto in aula sul testo in Senato, il ministro risponde così: “Con la maggioranza c’è una totale intesa, abbiamo fatto ampie riflessioni trovando soluzioni che soddisfano tutti. Poi, prevedere i tempi del parlamento dipende anche dall’atteggiamento dell’opposizione. Se è un esame vero ha determinati tempi, se si mettono a fare ostruzionismo ne ha altri però. Poi ci sono anche i rimedi all’ostruzionismo… Mi auguro non accada. Un esame regolare del provvedimento potrebbe portare per fine di ottobre all’approvazione del testo in Senato”.
– foto: Agenzia Fotogramma –
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