Artifact chiude: un segno dei tempi nel mondo dell’informazione digitale

L’aggregatore nato meno di un anno fa, non ha raggiunto un numero di utenti necessari a giustificare l’investimento

Artifact, l’app di notizie basata sull’intelligenza artificiale e creata dai co-fondatori di Instagram Kevin Systrom e Mike Krieger, ha annunciato la sua chiusura dopo meno di un anno dal lancio, che era avvenuto a febbraio 2023. Nonostante le funzionalità innovative e i servizi offerti, l’app non avrebbe infatti raggiunto il successo sperato tra gli utenti, portando alla decisione di chiuderla definitivamente.

Il CEO Kevin Systrom, in un post pubblicato su Medium, ha spiegato che, pur avendo creato qualcosa che piaceva a un nucleo di utenti, la realtà del mercato non ha fornito un’opportunità sufficientemente grande da giustificare un continuo investimento nel progetto.  «Spesso prendere una decisione difficile prima è meglio per tutti i soggetti coinvolti. – sostiene il CEO – Il costo-opportunità più grande è il tempo dedicato a cose più nuove, più grandi e migliori, che hanno la possibilità di raggiungere molti milioni di persone».

Artifact era partito come un’applicazione per la lettura di notizie simile a SmartNews, per poi evolversi in una piattaforma di scoperta e cura delle notizie, dove gli utenti potevano diventare creatori, scoprendo e condividendo contenuti interessanti. Di sicuro il contesto del settore editoriale non è stato uno degli asset di supporto al progetto: «Ci troviamo in un momento esistenziale in cui molte pubblicazioni stanno chiudendo o sono in difficoltà, le notizie locali sono quasi scomparse e gli editori più grandi hanno rapporti difficili con le principali aziende tecnologiche – ha aggiunto Systrom -. La mia speranza è che la tecnologia possa trovare il modo di preservare, sostenere e far crescere queste istituzioni e che queste trovino il modo di sfruttare la scala che cose come l’intelligenza artificiale possono fornire».

Cambiamento delle tecnologie e della distribuzione delle notizie

Il caso di Artifact evidenzia ancora una volta un cambiamento più ampio nelle abitudini dei consumatori di media e nell’industria delle notizie. L’era digitale ha visto un’evoluzione significativa nei formati di consumo delle notizie, spostandosi dai testi lunghi a contenuti più brevi e visivamente stimolanti come video, podcast e slideshow. Inoltre, le piattaforme social e digitali hanno rivoluzionato il modo in cui le notizie vengono distribuite e consumate, offrendo modalità immediate e interattive per diffondere le notizie, spesso in tempo reale. Questo ha anche portato all’ascesa di aggregatori di notizie come Artifact stesso, che cercano di personalizzare l’esperienza di lettura delle notizie per gli utenti. Insomma, un porta a porta della notizia fino allo schermo dell’utente, sempre più targettizzato e customizzato. Un servizio che nonostatnte tutto, sembra non pagare lo sforzo. In tutti i sensi.

La notizia resta la stessa

Nonostante questi cambiamenti nel formato e nella distribuzione, il valore fondamentale della notizia rimane immutato e tale deve restare. La qualità, l’accuratezza e l’importanza del contenuto informativo restano criteri chiave nella divulgazione di informazioni che garantiscono democrazia e conoscenza. Le notizie, indipendentemente dalle piattaforme e dai formati, rimangono le stesse e fondamentali per lo sviluppo del pensiero critico. Insomma, può cambiare il vestito ma il contenuto diventa, se possibile, ancora più importante; un punto di riferimento a cui tenersi saldi in tempi di grande movimenti tecnologici e culturali.