Apple e Microsoft non saranno più nel CdA di OpenAI

Instabilità nel mondo tech: Apple e Microsoft rinunciano ai loro ruoli di osservatori nel Consiglio di Amministrazione di OpenAI. 

Sam Altman corregge il tiro e punta a un’altra strategia dopo aver attirato troppo l’attenzione delle Autorità di regolamentazione. Secondo un’indiscrezione del Financial Times, infatti, la motivazione di questa rinuncia sarebbe da ricondurre a questioni di antitrust.

Da “osservatori” a “partner strategici”

La società di Redmond ha dichiarato di non ritenere più necessario quel tipo di intervento, avendo OpenAI migliorato di molto la sua governance. Nonostante non sia stato rilasciato nessun commento dai CEO delle aziende, un portavoce di OpenAI ha confermato che Apple e Microsoft non saranno escluse dal futuro della società

Dal ruolo di osservatori a partner in incontri regolari e studiati per investire e migliorare i modelli di Intelligenza Artificiale (IA).

Il cambiamento avviene a distanza di un mese dall’annuncio di Apple dell’integrazione di ChatGPT nei suoi prodotti e da quasi un anno dall’introduzione di Microsoft nella posizione di osservatore nel CdA. 

La causa scatenante

Il malcontento delle Autorità antitrust europee e americane viene da un investimento di 10 milioni di dollari da parte di Microsoft. 

Il suo ruolo di osservatore e di investitore implicava la partecipazione senza diritto di voto o di decisione all’interno del CdA. L’enorme investimento di Bill Gates, tuttavia, ha destato sospetto e preoccupazione nel mercato tech e tra le Autorità competenti per il potere e il controllo che Microsoft avrebbe potuto esercitare sulla startup. 

La giustificazione di Microsoft si ritrova nelle parole di fiducia verso il CdA di OpenAI. Dopo aver dichiarato di essere una società pronta e aperta a nuove partnership, un portavoce aveva dichiarato: “negli ultimi otto mesi abbiamo assistito a progressi significativi da parte del nuovo Consiglio di Amministrazione e siamo fiduciosi nella direzione dell’azienda. Alla luce di tutto ciò, non riteniamo più necessario il nostro ruolo limitato di osservatori”.

Articolo di T.S.