Anna Politkovskaya moriva 15 anni fa, uccisa con quattro colpi di pistola, di cui uno alla testa, mentre rincasava.
Si apprende, in questi ultimi momenti, dalla Agenzia ANSA, che Il Nobel per la Pace 2021 è stato assegnato al giornalista Dmitrij Muratov, direttore del giornale d’inchiesta russo Novaja Gazeta, la testata per la quale scriveva la giornalista russa Anna Politkovskaja, e a Maria Ressa, cittadina filippina naturalizzata statunitense cofondatrice del sito di informazione Rappler.
Anna Stepanovna Politkovskaja, nata a Mosca il 30 agosto 1958, è stata una giornalista russa molto conosciuta per il suo impegno sul fronte dei diritti umani, per i suoi reportage dalla Cecenia e per la sua opposizione al Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin.
Nei suoi articoli per Novaja Gazeta, quotidiano russo di ispirazione liberale, la Politkovskaja condannava apertamente l’Esercito russo e il Governo russo per il mancato rispetto dimostrato dei diritti civili e dello stato di diritto, sia in Russia che in Cecenia.
Ancor più popolarità le diede il ruolo da meditatrice nel corso dell’assalto al teatro Dubrovka, dove i terroristi ceceni presero in ostaggio oltre 800 persone.
Il 7 ottobre 2006, la giornalista “scomoda” è assassinata nell’ascensore del suo palazzo, mentre stava rincasando.
La sua morte è da molti considerata un omicidio operato da sicari. E produce, da subito, una notevole mobilitazione in Russia e nel mondo, affinché le circostanze dell’omicidio venissero al più presto chiarite.
Cosa che ancora non è accaduta.
Condannati i killer della giornalista Resta sconosciuto il mandante politico.
Nel 2014 i ceceni Rustam Makhmudov e Lom-Ali Gaitukayev sono riconosciuti dalla giuria come l’esecutore e l’organizzatore dell’omicidio di Politkovskaja e per loro scattò l’ergastolo. Gaitukaev è successivamente morto in prigione.
L’anniversario lascia ancor più un senso di amarezza, perché nello stesso giorno scadono i termini della prescrizione e i mandanti dell’omicidio potranno farla franca.
“Il comitato di redazione di Novaya Gazeta intende chiedere la ripresa delle indagini sull’omicidio della Politkovskaja e la rivelazione del nome del mandante”, afferma il giornale.
“Chiediamo al governo di Mosca di assicurare tutti i responsabili dell’assassinio di Anna Politkovskaya alla giustizia con un processo trasparente e aperto. Ci aspettiamo che la Russia confermi i suoi impegni, nell’ambito del sistema dell’Onu, dell’Osce e del Consiglio d’Europa, sulla tutela dei diritti umani e dei valori democratici”, ha dichiarato il portavoce dell’Alto Rappresentante Ue per gli Affari Esteri, Josep Borrell.
Dmitrij Muratov ha dedicato il Premio al giornale da lui diretto, Novaja Gazeta, e ai sei giornalisti della testata che sono stati uccisi. “Vi dirò questo: non è merito mio. E’ Novaja Gazeta. Sono quelli che sono morti difendendo il diritto delle persone alla libertà di parola. Siccome loro non sono con noi, probabilmente hanno deciso che sia io a dirlo a tutti”, ha detto alla Tass.
“Per decenni, Muratov ha difeso la libertà di espressione in Russia in condizioni sempre più difficili”, si legge nella motivazione del Nobel.
(Foto in alto: Anna Politkovskaya, giornalista russa, uccisa nel 2006, a 48 anni – ripresa da twitter)
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