ROMA (ITALPRESS) – “L’Italia vuole partire subito con le riforme, sarebbe un delitto sprecare la svolta Ue”. Lo dice al quotidiano La Stampa il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola.
Secondo Amendola “i prossimi mesi saranno decisivi. Idee chiare e scelte pragmatiche vanno di pari passo. Sarebbe un delitto imperdonabile sprecare l’occasione della svolta europea coi soliti battibecchi italiani. Non c’è alternativa a questo governo e a questa maggioranza. Noi lo ripetiamo da tempo senza tatticismo”.
“Ora che la trattativa è in dirittura d’arrivo – aggiunge il ministro -, si toglie di mezzo questo dibattito falso tra paesi frugali e paesi spendaccioni. Il nostro messaggio ai vertici europei, come ai 27 Paesi Ue, è che noi dopo questa tragedia vogliamo cambiare l’Italia e farlo da subito”.
“Il Piano italiano sarà presentato mesi prima della scadenza dei termini, in coordinamento con la Nota di aggiornamento al Def – sottolinea Amendola -. Le consultazioni di queste ore sono un gesto di fiducia e di condivisione, ma finalizzato a scelte rapide. Dopo due decreti da 80 miliardi, c’è ancora bisogno di garantire protezione sociale e, parallelamente, di spingere sulla ripresa con programmi di investimento”.
(ITALPRESS).
Secondo Amendola “i prossimi mesi saranno decisivi. Idee chiare e scelte pragmatiche vanno di pari passo. Sarebbe un delitto imperdonabile sprecare l’occasione della svolta europea coi soliti battibecchi italiani. Non c’è alternativa a questo governo e a questa maggioranza. Noi lo ripetiamo da tempo senza tatticismo”.
“Ora che la trattativa è in dirittura d’arrivo – aggiunge il ministro -, si toglie di mezzo questo dibattito falso tra paesi frugali e paesi spendaccioni. Il nostro messaggio ai vertici europei, come ai 27 Paesi Ue, è che noi dopo questa tragedia vogliamo cambiare l’Italia e farlo da subito”.
“Il Piano italiano sarà presentato mesi prima della scadenza dei termini, in coordinamento con la Nota di aggiornamento al Def – sottolinea Amendola -. Le consultazioni di queste ore sono un gesto di fiducia e di condivisione, ma finalizzato a scelte rapide. Dopo due decreti da 80 miliardi, c’è ancora bisogno di garantire protezione sociale e, parallelamente, di spingere sulla ripresa con programmi di investimento”.
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