AIE, ANES e Federazione Carta Grafica chiedono al Governo un credito di imposta sull’acquisto di carta anche per l’editoria libraria.
Negli ultimi mesi, la domanda di carta nel mondo è molto aumentata. Così come sono aumentati sia il costo della cellulosa – la materia prima di cui è fatta la carta costa il 70 per cento in più rispetto alla fine del 2020 – sia i tempi di consegna dei rifornimenti.
La forte impennata dei costi delle materie prime e dell’energia mette a dura prova la tenuta della filiera editoriale. Si rischiano una minore offerta di libri e riviste, ritardi nelle consegne, possibili aumenti dei prezzi per il pubblico dei lettori, gravi problemi per l’editoria scolastica.
Chiara Medioli Fedrigoni, capo del settore Comunicazione e del settore Sostenibilità di Fedrigoni, il più importante produttore italiano di carta di qualità, ha spiegato in un articolo pubblicato su ilpost.it che l’aumento del costo della carta è stato provocato da tre cose. Fondamentalmente: «C’è stato un grande aumento della domanda di carta per le confezioni dato che è stato ridotto l’uso della plastica. Al contempo è tornata a crescere la richiesta di carta per gli imballaggi di beni, come i cosmetici, che con la pandemia erano meno richiesti. In precedenza però alcune aziende produttrici di carta erano entrate in crisi, per cui per noi la domanda è aumentata ancora di più».
Per la cellulosa il discorso invece è diverso.
I prezzi di questa materia prima, che viene prodotta da un numero limitato di società in questo periodo hanno raggiunto livelli particolarmente alti. «Sono ai massimi da sempre», ha dichiarato, al Giornale della libreria, Massimo Medugno, direttore di Assocarta.
Allo stesso tempo sono anche aumentati i prezzi del gas naturale, con cui viene prodotto circa il 40 per cento dell’energia che si usa in Italia. E quindi sono diventati più costosi anche i processi industriali per ottenere la carta dalla cellulosa, che consumano molto. «La marginalità delle aziende è a rischio e qualcuno potrebbe decidere di fermare le macchine per non lavorare in perdita», ha affermato sempre Medugno.
L’allarme è lanciato in una nota congiunta di ieri 8 febbraio 2022 dall’Associazione Italiana Editori (AIE), dall’Associazione Nazionale Editoria di Settore (ANES) e dalla Federazione Carta Grafica.
“Di fronte alla grave emergenza” – i firmatari della nota – chiedono al Governo un credito di imposta sull’acquisto di carta grafica per fini editoriali. Una misura urgente a favore della sostenibilità dell’industria editoriale e necessaria per contribuire alla resilienza della filiera. Di primaria importanza per il Paese già faticosamente impegnata a gestire le delicate sfide del mercato”.
“Dopo due anni molto positivi, l’emergenza carta pesa come una grave minaccia sul mondo del libro. – sottolinea Ricardo Franco Levi – Gli insopportabili aumenti del prezzo schiacciano i margini di tutti gli editori.Traducendosi per quelli di varia (saggi e romanzi) nel rischio di aumenti di prezzo di copertina.
Una strada che non è nemmeno percorribile per gli editori scolastici soggetti a tetti di spesa imposti per legge.
Agli aumenti del prezzo si aggiungono le difficoltà di approvvigionamento che rendono ancora più difficile programmare la produzione e assicurare una puntuale distribuzione. Di nuovo, con una particolare attenzione per l’editoria scolastica impegnata a garantire alla scuola e alle famiglie la disponibilità dei libri di testo nelle scadenze legate al calendario dell’anno scolastico”.
“I rincari energetici stanno già mettendo a rischio di stop alcuni segmenti produttivi come quello delle riviste stampate in rotocalco. Ma per tutti i settori della stampa editoriale e commerciale l’incremento del costo della carta ha assunto dimensioni tali da erodere ogni marginalità. Date le ovvie difficoltà a trasferire a valle tali rincari.
A questo scenario si aggiungono le problematiche legate a una scarsa reperibilità della materia prima, anche a causa del processo in atto di riconversione della produzione verso le carte per imballaggi” afferma Emanuele Bona.
“L’energia e le materie prime rappresentano il cuore della produttività. – dichiara Alfonso Nardella – L’aumento di energia e carta mette in seria difficoltà anche il comparto della comunicazione tecnica scientifica e più in generale di settore. Diminuire o peggio interrompere il flusso di informazioni e aggiornamento professionale nuoce gravemente al tessuto industriale e professionale italiano che sta iniziando a riprendersi”.
(Foto in alto: fabbricazione lavorazione carta, tratta da www.cartiere.it)
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