Alla Camera dei deputati passa la legge sul libro. Tetto del 5% agli sconti sulle novità

È arrivato il via libera della Camera alla legge per la promozione e il sostegno della lettura, che prevede tra l’altro di ridurre al 5% gli sconti consentiti sulle novità. A Montecitorio I voti favorevoli sono stati 406, nessun contrario, 61 gli astenuti. Ora passa al Senato per l’approvazione definitiva.

I parlamentari della Camera dei deputati hanno votato una legge quadro per la lettura. Uno strumento di sostegno per tutti i componenti della filiera, dalle librerie alle biblioteche, che mette qualche regola alla giungla degli sconti, riducendo al 5% quelli consentiti sulle novità.

Una votazione, quella di Montecitorio, conclusa, davanti al ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli, con 406 voti a favore, nessun contrario e 61 astenuti. Una convergenza dove ogni gruppo ha rinunciato a qualcosa a vantaggio di un comune spirito di intenti e che aveva portato a un testo condiviso nella commissione Cultura presieduta da Luigi Gallo (M5S) e che ha unificato le proposte di Flavia Piccoli Nardelli (Pd), la prima a presentarla, Daniele Belotti (Lega, sottoscritta dai Cinque Stelle), Federico Mollicone e Paola Frassinetti (FdI) e Luigi Casciello (Forza Italia).

Il voto «rappresenta un segnale di grande importanza da parte del Parlamento verso un tema assolutamente strategico» sottolinea il sottosegretario ai Beni culturali Gianluca Vacca. E nelle dichiarazioni di voto hanno prevalso le preoccupazioni sulla povertà dei dati sulla lettura, l’allarmante incidenza dell’analfabetismo funzionale, l’emergenza dei dati Invalsi sulle competenze dei più giovani. Elementi di valutazione richiamati da molti deputati per dichiarare urgente e non più rinviabile questa legge.

Molte le novità introdotte dal testo, con il Centro per il Libro che vede quasi raddoppiati i fondi e il ruolo fondamentale riconosciuto alle biblioteche e alla scuola. A chi ha lamentato l’esiguità dei fondi (che ha portato all’astensione di Forza Italia) i promotori hanno replicato ribadendo l’importanza di aver creato capitoli di spesa, che non esistevano e che potranno essere implementati. Tra le novità, a tutela del consumatore, l’istituzione della «Carta della Cultura» di 100 euro per chi appartiene a nuclei familiari economicamente svantaggiati, con un fondo iniziale di 5 milioni. Per le librerie vengono quasi raddoppiati gli incentivi fiscali (circa 8 milioni di euro) e viene istituito presso il Mibac l’Albo delle librerie di qualità e premi per i «patti» per la lettura. Viene istituita, a partire dal 2020, una Capitale italiana del Libro, sullo schema delle Capitali della Cultura. Stanziamenti sono previsti per la digitalizzazione del patrimonio e per la promozione della lettura a scuola, a teatro e per le categorie svantaggiate. Agevolata anche la donazione dei libri.

A far, però, discutere le parti della filiera editoriale è l’articolo della nuova legge per cui il tetto massimo degli sconti passa dal 15 per cento (previsto dalla legge Levi del 2011) al 5 per cento del prezzo di copertina, con la possibilità di arrivare al 20 per cento solo un mese l’anno e solo per i volumi usciti da almeno sei mesi (il vincolo non vale per l’editoria scolastica). Una misura pensata per proteggere le piccole librerie dalla concorrenza delle catene e dei rivenditori online come Amazon, visto che il tetto si applica anche a loro. Su questo il settore si è diviso.

«Non è una legge sugli sconti» ha ribadito Flavia Piccoli Nardelli, ricordando che il limite non riguarda i testi scolastici e consente comunque campagne promozionali agli editori.

A esprimere un giudizio positivo l’editore Giuseppe Laterza: «Con tutti i limiti è la prima volta che in Italia c’è una legge sul libro. E mette in relazione la lettura con lo sviluppo economico e sociale del Paese».

Nessuna dichiarazione a caldo dei principali oppositori alla proposta, l’Associazione Italiana Editori, che riunisce i maggiori gruppi editoriali e che con il suo presidente Ricardo Franco Levi, l’aveva definita «una legge contro la lettura, che danneggia le famiglie e i consumatori». Ci sarà una riunione straordinaria del Comitato di presidenza dell’AIE, cui sarà affidata una valutazione.

Parlano invece di «giornata storica per il mondo del libro» Ali Confcommercio, SU Confesercenti e Adei Associazione degli editori indipendenti che esprimono grande soddisfazione per «una legge che finalmente fa giocare tutti alla pari e premia la concorrenza basata sulla competenza e non sul potere o sul monopolio. Finalmente anche l’Italia come Francia e Germania impara il rispetto del lavoro sul libro, frena la svendita del valore che penalizza tutti e più di tutti il lettore».

«Ho voluto seguire i lavori alla Camera – ha scritto il ministro Alberto Bonisoliproprio perché considero fondamentale questo primo passaggio. Mi auguro che il Senato possa celermente e, con la stessa condivisione, far sì che questo testo diventi al più presto una legge dello Stato».