Finora la mancanza di regole chiare ha frenato lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, della tecnologia e dell’innovazione in Ue. Questo, aggiunto ai vari ritardi, legislativi e non, sta rendendo difficile per le aziende digitali e tecnologiche locali crescere e competere con le rivali nei Paesi leader del settore.
Per recuperare terreno è quindi necessario investire e a confermarlo è la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen: “Il nuovo fondo Ue di investimento per AI e blockchain può raggiungere i 3 miliardi di euro quest’anno”. Infatti, seguendo questa logica, l’Ue presenterà in primavera un quadro giuridico per l’intelligenza artificiale, con “alcuni requisiti per le applicazione ad alto rischio per assicurarsi che utilizzino dati di alta qualità” e che sia garantito “il controllo umano”.
Al centro del nuovo piano ci saranno quindi la responsabilità civile della tecnologia, la definizione del concetto di intelligenza artificiale e di applicazioni ad alto rischio (come il riconoscimento facciale nei luoghi pubblici). Inoltre, “in parallelo al quadro giuridico, presenteremo un nuovo piano per promuovere l’eccellenza europea nell’IA”, atteso per il 21 aprile, ha aggiunto von der Leyen. “L’obiettivo è di attrarre oltre 20 miliardi di euro di investimenti totali in Ue all’anno nell’IA nel prossimo decennio”, ha spiegato poi.
La mancanza di investimenti per le startup è uno dei problemi legati allo sviluppo digitale di cui l’Ue dovrebbe occuparsi a stretto giro. “Le tecnologie che diventeranno decisive in 10 o 15 anni si stanno sviluppando proprio ora”, ha chiarito von der Leyen. “Dobbiamo assicurarci che le aziende trovino le risorse di cui hanno bisogno oggi per diventare grandi domani”.