Il continuo sviluppo tecnologico ci mette davanti a sfide ogni giorno diverse davanti alle quali non bisogna farsi trovare impreparati. Ecco perché è questo il momento per iniziare a investire sulla formazione e sull’istruzione di nuove figure professionali, che possano acquisire conoscenze specifiche per vari settori, compreso quello editoriale.
Sul tema è intervenuto Pietro Guindani, presidente di Vodafone Italia e di Asstel, l’Associazione di categoria delle aziende di telecomunicazioni, durante il convegno “Intelligenza Artificiale: per una governance umana”.
Per fare questo, quindi, è necessario arricchire tutti i percorsi di istruzione e per farlo servono investimenti: “Nelle aziende l’AI, che sarebbe più corretto chiamare ‘intelligenza umana aumentata’, richiede un permanente bisogno di apprendimento. Occorre acquisire le competenze necessarie per governare questi sviluppi e utilizzarli a favore delle nostre imprese e, mentre si riconoscono le esigenze professionali degli specialisti, bisogna essere attenti anche all’esigenza di riqualificazione generale del sistema lavorativo“.
Quindi, ammette Guindani, “lo sforzo formativo è colossale: occorre arricchire tutti i percorsi di istruzione, dalla scuola dell’infanzia all’università, affinché ci siano le capacità di utilizzare le competenze digitali”. E per lui questo tipo di progetto ” è una responsabilità che discende innanzitutto dall’Ue” e successivamente deve essere “riflessa a livello del ministero dell’Istruzione in Italia affinché vi sia un investimento differenziale incrementale molto grande“.
Nello specifico, il presidente di Vodafone Italia propone di “offrire corsi di laurea magistrale di eccellenza a livello mondiale nel campo dell’AI” per “formare i formatori”, ma poi riprende le parole del ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, quando afferma che “le competenze digitali devono abbracciare tutti i livelli dell’istruzione scolastica, perché questo è l’unico modo per mettere in atto un percorso adattivo di chi entrerà nel mercato del lavoro”.
C’è del lavoro da fare, la digitalizzazione incombe e il ruolo delle Istituzioni è quello di stare al passo con i tempi per fornire le giuste opportunità ai cittadini.
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