Con la Delibera n. 255/21/CONS, l’AGCOM avvia una Consultazione pubblica sugli obblighi regolamentari nel mercato dei servizi di consegna dei pacchi.
L’Autorità fa anche un pronostico: se Amazon manterrà questo passo, tra un solo anno avrà il 66% degli introiti del settore (contro il 36% del2020).
Aiutata dal Covid, sempre più organizzata al suo interno, Amazon centra un record. Tra gennaio e aprile 2021, ha aumentato del 91% i pacchi consegnati. Gli stessi ricavi di Amazon si impennano dell’87%. Se Amazon manterrà questo passo, tra un solo anno avrà il 66% degli introiti del settore (contro il 36% del2020).
Per questo, il garante del settore postale (l’AgCom) proverà a frenarne la corsa. Aiutata dal Covid, sempre più organizzata al suo interno, Amazon centra un record. Tra gennaio e aprile 2021, ha aumentato del 91% i pacchi consegnati. Gli stessi ricavi di Amazon si impennano dell’87%. L’AgCom fa anche un pronostico: se Amazon manterrà questo passo, tra un solo anno avrà il 66% degli introiti del settore (contro il 36% del2020).
Per tale motivo la Delibera 255/21/CONS – disponibile sul sito www.agcom.it da venerdì 27 agosto 2021 – sottopone a consultazione pubblica la proposta dell’Autorità di adottare alcuni obblighi regolamentari per aumentare il livello di sorveglianza sulle condizioni di fornitura dei servizi, sulle condizioni contrattuali che regolano i rapporti tra le imprese che svolgono le diverse fasi del servizio e sulle condizioni di lavoro, cui si aggiungono alcuni obblighi specifici in capo ad Amazon.
l mercato delle consegne B2C (e-commerce): è il mercato che ha subito le maggiori trasformazioni negli ultimi anni, crescendo ad un tasso medio annuo del 30% in volumi e 18% in ricavi e vedendo l’ingresso di nuovi operatori, tra i quali Amazon, per cui l’analisi del livello di concorrenza si è concentrata su questo mercato.
L’Autorità ha riscontrato che Amazon ha influenzato significativamente le dinamiche competitive, divenendo in soli quattro anni il primo operatore nel mercato delle consegne e-commerce nazionali deferred ed il secondo operatore in quelle espresse.
In virtù del vantaggio competitivo derivante dall’integrazione verticale e del contropotere di acquisto di cui gode in qualità di acquirente di servizi di consegna, l’Autorità ha concluso che Amazon detiene un significativo potere di mercato nei mercati delle consegne B2C deferred.
La finalità della analisi AGCOM è quella di monitorare l’evoluzione del mercato dei servizi di consegna pacchi e-commerce (cosiddette consegne B2C) per valutare se siano necessari interventi pro-competitivi da parte del regolatore.
Nonché valutare l’eventuale persistenza di posizioni dominanti.
in caso affermativo, l’Autorità introduce obblighi specifici in capo agli operatori che detengono significativo potere di mercato (cosiddetti obblighi asimmetrici).
Nel 2020 gli operatori postali in Italia hanno consegnato circa [800÷900] milioni di pacchi generando un fatturato di circa [5÷6] miliardi di euro.
Nel periodo 2016-2020 sia i volumi sia i ricavi dei servizi di consegna dei pacchi sono cresciuti a tassi medi annui considerevoli, pari rispettivamente a +18,8% e +12,63%.
La crescita è stata trainata dai pacchi dell’ecommerce: nel quinquennio considerato le consegne B2C sono cresciute in volumi ad un tasso medio annuo di circa il 34% quelle B2B del 2% mentre quelle C2X si sono ridotte di circa l’1%.
Di conseguenza, la quota di pacchi B2C sul totale è aumentata progressivamente: mentre nel 2016 i volumi di pacchi B2C rappresentavano il 43% del mercato totale, nel 2020 rappresentano quasi il 70%.
La crescita del mercato nel 2020 sconta certamente gli effetti della pandemia Covid-19, periodo durante il quale le vendite online sono sensibilmente aumentate.
Essendo il settore postale ad alta intensità di lavoro, le condizioni di lavoro assumono una particolare rilevanza per gli assetti concorrenziali del mercato. L’applicazione di contrattazioni differenziate tra i diversi operatori o addirittura non conformi a quelle ordinariamente e storicamente applicate nel settore può, infatti, alterare il gioco concorrenziale.
Si ritiene, dunque, corretto considerare il costo del lavoro tra gli indicatori del livello di concorrenza.
Nel mercato italiano dei servizi consegna pacchi i contratti collettivi di riferimento sono quelli di Poste Italiane, il “Contratto collettivo nazionale per il personale dipendente da imprese private operanti nel settore della distribuzione, del recapito e dei servizi postali” ed il “Contratto della logistica, trasporto merci e spedizioni”.
Il mercato dei servizi di consegna e-commerce è caratterizzato da una domanda molto concentrata, in quanto una parte considerevole degli acquisti on-line viene effettuata su pochi grandi siti e piattaforme di vendita (marketplace).
Il grado di concentrazione del mercato in Italia è molto elevato e Amazon, in qualità di piattaforma e-commerce, media una quota considerevole delle compravendite effettuate su web in Italia, quindi ha la capacità di fungere da porta di accesso all’e-commerce per imprese ed acquirenti on-line (c.d. “gatekeeper”).
L’accesso alla piattaforma consente alle imprese, soprattutto alle PMI, di raggiungere una platea di potenziali acquirenti on-line non altrimenti raggiungibile.
I grandi e-retailer e le piattaforme di vendita on-line, quindi, possono negoziare condizioni di offerta dei servizi di consegna più vantaggiose rispetto agli altri venditori di minori dimensioni che non avendo lo stesso potere negoziale, pagano prezzi di consegna più alti.
Essendo il più grande venditore on-line in Italia, Amazon – in virtù degli elevati volumi di beni che deve spedire – è in grado di ottenere dagli operatori di consegna sconti maggiori di quelli che potrebbe negoziare qualunque altro venditore on-line.
Dai dati a disposizione dell’Autorità risulta che, per un operatore di consegna su due, Amazon è il primo cliente per fatturato e, per due operatori su tre, rientra comunque tra i primi tre clienti per fatturato.
È importante notare che tra questi operatori vi sono sia quelli che effettuano prevalentemente consegne e-commerce (es. Gruppo PI) sia quelli che effettuano consegne B2C e B2B (es. UPS, DHL, Gruppo Fedex-TNT).
Nel mercato delle consegne dei pacchi la modalità più frequente di integrazione verticale è quella delle piattaforme di intermediazione on-line e/o dei venditori on-line (mercato a monte) che entrano nel mercato a valle delle consegne.
Ad oggi, in Italia, l’unica piattaforma che si è integrata verticalmente nel settore delle consegne per recapitare in proprio i beni venduti on-line è Amazon che, attraverso la società Amazon Italia Transport (AIT), organizza e coordina l’attività di numerosi operatori locali (DSP, Delivery Service Providers) agendo in tutto e per tutto come un corriere espresso, con una propria organizzazione e, soprattutto, in diretta competizione con gli altri operatori postali.
La società in soli cinque anni di attività è diventata il primo operatore del mercato delle consegne B2C, con una quota di mercato che è passata dal 4% del 2016 al 36% nel 2020.
I beni venduti sulla piattaforma Amazon possono essere beni di proprietà di Amazon stessa o di proprietà dei venditori terzi che utilizzano il marketplace.
Questi ultimi possono gestire autonomamente gli ordini oppure usufruire del servizio di logistica di Amazon; in questo caso i venditori, tramite un corriere, fanno pervenire la merce al centro logistico di Amazon.
Una volta ricevuto l’ordine di acquisto, Amazon svolge attività logistica: preleva la merce dal deposito, la imballa e la etichetta (previa ricognizione delle sue caratteristiche specifiche, ad esempio peso e dimensioni).
Una volta predisposto per la spedizione, l’articolo acquistato deve essere recapitato: ciò può avvenire o attraverso gli operatori postali nazionali già presenti sul mercato o attraverso la propria rete (AIT).
Tra i principali vantaggi per i venditori terzi derivanti dall’adesione al servizio di Logistica Amazon vi sono i seguenti:
a) un miglior posizionamento nei risultati delle ricerche degli acquirenti on-line (c.d. “ranking”);
b) la possibilità di ottenere il logo “Prime”, quindi di proporre la consegna gratuita agli acquirenti on-line;
c) la possibilità di aggiudicarsi l’offerta più visibile nella pagina prodotto, c.d. “Buy Box”, ovvero il riquadro della scheda prodotto dal quale l’utente può aggiungere l’articolo nel carrello oppure acquistarlo subito.
Dall’analisi svolta dall’AGCOM risulta che Amazon detiene una quota di mercato non solo rilevante ma in costante crescita sia nel mercato rilevante dei servizi di consegna B2C, sia nel mercato a monte dell’intermediazione online, quote che in ottica prospettica sembrano destinate a crescere ulteriormente.
Per un operatore che intende entrare nel mercato delle consegne e-commerce, quindi, Amazon costituisce un partner imprescindibile ed ha una posizione che può dar luogo ad una barriera all’entrata.
A ciò si aggiunga che, in alcuni casi, Amazon seleziona a monte gli operatori di consegna che possono essere utilizzati dai venditori della piattaforma.
Dunque, per i venditori terzi Amazon svolge una funzione di gatekeeper anche relativamente al mercato dei servizi di consegna dei pacchi, restringendo la libertà di scelta di questi ultimi e, per ciò stesso, limitando la capacità del mercato di assicurare un’adeguata pluralità di offerte e lo stimolo all’efficienza.
Vi è, quindi, la possibilità che Amazon in futuro possa essere l’unico operatore in grado di avvantaggiarsi del potenziale di crescita del mercato delle consegne di pacchi derivante dallo sviluppo dell’e-commerce, con un effetto negativo sulla concorrenzialità del mercato e, quindi, sulla qualità dei servizi.
Se si dovesse mantenere il trend degli anni passati, Amazon passerebbe dal 36% del 2020 al 66% del 2022.
Dall’analisi svolta dalla Autorità è emerso, quindi. che la duplice natura di venditore on-line e operatore di consegna conferisce ad Amazon un vantaggio competitivo nei confronti degli altri operatori di consegna.
Per una maggiore sorveglianza regolamentare e per vigilare sull’esistenza di potenziali comportamenti discorsivi, l’Autorità deve imporre ad Amazon di trasmettere all’Autorità con cadenza annuale:
a) le condizioni economiche stabilite all’interno del bundle “Amazon logistica” per la fornitura dei servizi di consegna;
b) le condizioni economiche di consegna interne, cioè delle condizioni economiche praticate da AIT per le consegne di Amazon in proprio e delle condizioni economiche di consegna esterne, cioè le condizioni economiche che Amazon contratta quando le affida agli altri operatori.
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