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Affidabilità informativa in tempi di infodemia, situazione italiana e mondiale

Eldeman, la più grande società di consulenza in comunicazione e relazioni pubbliche a livello globale, ha realizzato “Special Report: Trust and the Coronavirus” (Report Speciale: Fiducia e Coronavirus).

Lo studio, che rientra nel progetto Edelman Trust Barometer 2020, è stato realizzato con dati raccolti intervistando 10mila persone di 10 Paesi diversi (Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Sudafrica, Corea del Sud, Regno Unito e Stati Uniti), in un periodo di tempo compreso tra il 6 ed il 10 marzo 2020.

A livello mondiale, il 70% degli intervistati ha affermato di seguire gli aggiornamenti sul Coronavirus quotidianamente. Di questi, il 32% si informa più volte durante la giornata. Tra i Paesi analizzati, l’Italia è il primo paese (93%) in cui l’attenzione rivolta alle news sul Covid-19 è più alta: al suo livello solo Corea del Sud (91%) e Giappone (90%) gli altri Paesi seguono a quote più basse.

Più della metà degli intervistati (64%), hanno dichiarato di ritenere le principali organizzazioni che si occupano di news come le più affidabili, in Italia la percentuale è del 55%, i numeri più alti li registrano Giappone e Corea con il 73% dei consensi.

Al secondo posto per quanto riguarda le fonti più attendibili sull’emergenza troviamo le “fonti governative”, con il 40%. Gli italiani intervistati hanno dichiarato di ritenere il Governo la fonte più attendibile in assoluto (63%) mentre per gli altri Paesi europei analizzati dallo studio il grado di affidabilità delle fonti governative è ben al di sotto del 50%.

I social network perdono terreno in questi tempi di pandemia. La paura più segnalata dagli intervistati riguarda la diffusione di fake news che maggiormente sono diffuse sui social network a livello mondiale.
Infatti, dallo studio emerge che il 74% è preoccupato dalla diffusione di notizie false sul virus, il 45% dichiara di avere difficoltà nel rintracciare notizie affidabili. In Italia il timore per le bufale registra un importante 78%, ma il 38% degli intervistati italiani dichiara di essere in grado di trovare informazioni veritiere.

Tornando ai social, nel nostro Paese solo il 32% del campione utilizza i social come fonte d’informazione privilegiata. La media globale è al 38%, solo il Brasile ha un indice di preferenza relativamente alto (64%) rispetto ai social.

Quali sono le persone maggiormente ascoltate a livello globale sull’argomento? Gli scienziati sono considerati dall’83% degli intervistati come i maggiori esperti in materia e quindi le vere voci da ascoltare. Al secondo posto i medici di riferimento di ogni intervistato con l’82% di preferenze. Chiudono la classifica i giornalisti che registrano un 43% di voti.

Irene Vitale

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