L’annuncio del Sottosegretario con delega all’editoria, nel suo intervento alla presentazione dell’Indagine conoscitiva sull’informazione locale condotta dall’Agcom.
Saranno coinvolti tutti gli operatori della filiera: dagli editori ai giornalisti, dai distributori, ai pubblicitari e ai semplici cittadini, che sono “i fruitori dell’informazione”.
L’11 febbraio scorso, si è svolta, presso la sede dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) la presentazione della “Indagine conoscitiva sull’ informazione locale” condotta dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Vito Claudio Crimi, del Presidente dell’Agcom, Angelo Marcello Cardani e del Commissario Mario Morcellini.
Crimi, nel suo intervento ha affermato: «Oggi esiste un’altissima domanda di informazione da parte dei cittadini, ma l’offerta di contenuti deve cambiare il suo modo di relazionarsi con l’utente finale. Bisognerebbe sfruttare meglio la possibilità di raggiungere gli utenti sugli smartphone con una notizia di una riga e un link che consenta l’approfondimento».
«In questi anni – ha ribadito il Sottosegretario – sono state messe in campo tantissime risorse per il settore dell’editoria. Gli editori devono avere l’onestà intellettuale di dire “di contributi ne abbiamo presi tanti, ma tanti come pochi altri settori industriali: 4 miliardi di euro. Ora, per superare questo momento di crisi bisogna ragionare se ha più senso indirizzare questo sostegno all’editore che è a capo della filiera o a tutta la filiera».
Gli Stati Generali dell’informazione e dell’editoria
Crimi ha anticipato l’intenzione di organizzare ai primi di marzo gli Stati Generali dell’informazione e dell’editoria, che coinvolgeranno una platea più ampia possibile.
«Stiamo raccogliendo tutti gli stakeholders, – ha precisato il Sottosegretario – perché vogliamo fare una cosa molto ampia, che prenda tutta la filiera e non si occupi solo dell’editoria, ma anche della distribuzione, della pubblicità e dei cittadini, che sono al centro come fruitori dell’informazione, mentre invece spesso ci si dimentica di loro».
Elogiando le nuove forme di giornalismo che partono dal basso, come il c.d “street journalism” o i “social street”, ”, il rappresentante del governo ha così concluso: «Il diritto dell’informazione parte innanzitutto dal diritto a essere informati correttamente. I temi in campo sono veramente tanti, a partire dal tema della deontologia e del rispetto dei cittadini anche nel dare le notizie».
Al momento, però, non è stata ancora fissata una data precisa per l’evento.