L’Artificial Intelligence Act (AI Act) è una delle leggi più complesse e innovative a livello mondiale sulla data economy e le nuove tecnologie, il loro uso e la loro produzione.
La legge europea, approvata il 13 marzo 2024 dopo un lungo processo normativo, coinvolge a livello nazionale delle Autorità che hanno il compito di monitorare il rispetto della normativa e l’accoglienza dei reclami.
Il punto della situazione: ruoli e autorità Ue
L’introduzione del Regolamento sull’IA ha richiesto la creazione di un articolato sistema di governance a livello europeo, dato l’ampio e complesso campo di applicazione di tali normative. Questo sistema è stato progettato per assicurare una gestione efficace e coerente dell’AI Act in tutta l’Unione europea.
L’Ufficio per l’Intelligenza Artificiale è il fulcro di questo sistema e ha il compito di sviluppare competenze e capacità dell’Ue nel campo dell’IA. Istituito il 24 gennaio 2024, segue il Regolamento europeo e supporta la sua attuazione, prestando particolare attenzione allo sviluppo dei modelli di IA per finalità generali.
Secondo pilastro europeo per importanza è il Comitato Europeo per l’IA. Questo organo è composto da un rappresentante per Stato membro e fornisce consulenza alla Commissione Ue per garantire l’attuazione e l’applicazione conforme dell’AI Act. Sono un ponte tra l’Ue e le Autorità nazionali, sia per i rispetto della norma, sia per offrire spunti di miglioramento sulle disposizioni.
Infine, il Forum Consultivo e il Gruppo degli esperti scientifici indipendenti completano il sistema di governance Ue. Il forum consultivo offrirà consulenza tecnica al Comitato e alla Commissione, elaborando pareri e raccomandazioni. Questo forum sarà composto da una selezione equilibrata di rappresentanti dell’industria, delle start-up, delle PMI, della società civile e del mondo accademico. Mentre il gruppo di esperti scientifici sosterrà le attività previste dal regolamento, fornendo consulenza all’Ufficio per l’IA.
Il sistema di organi nazionale
In ambito nazionale, ogni Stato membro dell’Unione europea deve designare almeno un’Autorità di notifica e una di vigilanza del mercato come competenti per l’attuazione dell’AI Act. Queste autorità devono operare in modo indipendente, imparziale e senza pregiudizi per garantire l’efficace svolgimento dei propri compiti.
Una volta comunicata all’Ue l’Autorità designata, i responsabili dovranno dotarsi di risorse tecniche, finanziarie e umane adeguate per il corretto svolgimento dei loro compiti.
Tra i compiti delle autorità nazionali competenti vi è la fornitura di orientamenti e consulenza sull’attuazione del Regolamento, basandosi sugli orientamenti del Comitato Europeo per l’Intelligenza Artificiale e della Commissione europea. Le autorità di vigilanza del mercato sono incaricate di ricevere reclami per violazioni del regolamento e di infliggere sanzioni in caso di non conformità.
In Italia, le Autorità preposte si sono identificate nell’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e nell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN). Il punto di riferimento attuale è il disegno di legge sull’IA approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 aprile scorso, nel quale all’articolo 18 si identificano le due Agenzie come le Autorità nazionali italiane.
- AgID: Responsabile di promuovere l’innovazione e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, nonché di definire le procedure e esercitare funzioni in materia di notifica, valutazione, accreditamento e monitoraggio dei soggetti incaricati di verificare la conformità dei sistemi di intelligenza artificiale, in linea con le normative nazionali e dell’UE.
- ACN: Responsabile per la vigilanza, incluse le attività ispettive e sanzionatorie dei sistemi di intelligenza artificiale, oltre a promuovere e sviluppare l’intelligenza artificiale in ambito di cybersicurezza.
Entrambe le Autorità, per i profili di rispettiva competenza, assicureranno inoltre “l’istituzione e la gestione congiunta di spazi di sperimentazione finalizzati alla realizzazione di sistemi di intelligenza artificiale conformi alla normativa nazionale e dell’Unione europea”.
Articolo di T.S.