Entro il 2027, l’Intelligenza Artificiale Generativa (Gen AI) diventerà l’indicatore economico primario di uno Stato, sia a livello privato che pubblico.
A dirlo è stata la società di ricerca Gartner, specializzata a livello internazionale sul management consulting e progettazione di nuovi modelli di business a livello tecnico-informativo.
Di recente, Gartner ha affermato come la Gen AI, attraverso il potenziamento della sua efficacia, potrà spiegare e supportare applicazioni aziendali legacy o intervenire tramite sostituzione con costi ridotti al 70%. Ma anche creare dei digital charisma filter, ossia programmi che rendono la comunicazione più efficiente su base sociale e culturale.
Un’AI quasi impenetrabile
La sicurezza, il marketing e l’Intelligenza Artificiale (IA) di molte aziende sono però minacciate dalla disinformazione. Inoltre, essendo questa difficile da rilevare e neutralizzare, le imprese saranno tenute ad utilizzare il 10% dei budget destinati al marketing e cybersicurezza.
Perciò, le iniziative e gli obiettivi, che definiscono e finalizzano i piani strategici a lungo termine delle unità aziendali, dovranno comunque tener conto delle priorità aziendali e delle tendenze esterne alla stessa.
Responsabilità nazionali e pianificazioni strategiche
I governi nazionali hanno, nei confronti della Gen AI, una grande responsabilità. Siamo, infatti, alle prime armi con questo tipo di tecnologia. L’IA Generativa è stata posta al centro di ogni pianificazione nazionale strategica a lungo termine solo recentemente.
Infatti, le maggiori aziende dovranno adottare piani strategici per colmare il divario tra progetto, realizzazione e competizione sul mercato. E, secondo gli analisti di Gartner, il successo sarà garantito soprattutto dalla collaborazione e dalla mobilitazione di risorse nazionali.
Articolo di A.D.R.