Fair share, Ue respinge tassa su Internet richiesta da tlc

La Commissione europea respinge la richiesta avanzata da 20 tlc di introdurre una tassa su internet per contribuire ai finanziamenti delle infrastrutture che supportano le nuove reti.

Nel sommario dell’Ue in cui si boccia la proposta del fair share si legge infatti: “Amazon, Google, Microsoft Google non saranno costrette a pagare agli operatori una tassa su Internet per la realizzazione delle nuove reti”.

Breton rimanda 

Thierry Breton, Commissario europeo per il Mercato Interno e i servizi, ha assicurato che la Commissione Ue avrebbe comunque continuato a lavorare sulla questione, annunciando un nuovo “Digital Networks Act”.

Post su LinkedIn di Breton

Infatti, in un articolo su LinkedIn, il Commissario afferma che “gli operatori di telecomunicazioni hanno bisogno di dimensioni maggiori e agilità per adattarsi a questa rivoluzione tecnologica, ma la frammentazione del mercato li frena”.

Questi i veri ostacoli per un mercato unico delle telecomunicazioni secondo Breton, che interferiscono anche alla sicurezza e allo sviluppo delle infrastrutture di rete.

Il nuovo “Digital Network Act” si concentrerà ad affrontare questi problemi, ma intanto i tempi dell’approvazione della richiesta di una tassa su Internet si allungano.

Il fabbisogno delle tlc

Il target di connettività fissato dall’Ue entro il 2030 presuppone degli investimenti nel settore che richiedono 200 miliardi di euro.

È una spesa che il panorama frammentato dell’industria tlc non può sostenere. Meta, Google, Amazon, Microsoft, Netflix e Apple rappresentano oltre il 55% dell’intero traffico dati mondiale, ma non contribuiscono al miglioramento delle reti, né tanto meno a raggiungere gli obiettivi del decennio digitale 2030.

L’organizzazione internazionale che rappresenta le big tech, la Computer & Communications Industry Association (CCIA) ribatte però che l’introduzione di una tassa su Internet “sarebbe un’intrusione normativa non necessaria e dannosa. Non è né richiesta né giustificata”.

Articolo di T.S.