Thierry Breton, il commissario Ue per il Mercato interno, ha fatto sapere che sono 7, per ora, le società a finire sotto la sorveglianza della Commissione Ue nel quadro delle nuove regole antitrust previste nel Digital Markets Act (DMA).
Cinque statunitensi (Google, Apple, Meta, Amazon e Microsoft), una cinese (ByteDance, casa madre di TikTok) e una sudcoreana, la Samsung. Queste società “hanno dimensioni che incidono sul mercato interno” e sono dunque classificate come ‘gatekeeper’.
In Europa, queste società hanno fatturato almeno 7,5 miliardi di euro negli ultimi tre esercizi finanziari, con 45 milioni di utenti finali attivi al mese negli ultimi tre anni e più di 10mila utenti commerciali attivi ogni anno in Ue.
Tutte e sette hanno notificato a Bruxelles il loro status di gatekeeper proprio nel rispetto del Digital Markets Act. Per questo dall’Ue si procederà con la verifica delle notifiche ricevute “entro i prossimi 45 giorni lavorativi”. Verrà quindi presentata la lista definitiva non più tardi del 6 settembre, e i gatekeepers avranno sei mesi per allinearsi al DMA.
La riorganizzazione dello spazio digitale Ue
Con il DMA, le società “non potranno più bloccare gli utenti nei loro ecosistemi, non potranno più decidere quali app dovranno essere preinstallate sui dispositivi, o quali app store usare. Non potranno più concedere vie preferenziali ai propri sistemi, prodotti e servizi, le loro app di messaggistica dovranno interagire con le altre, e così via”, ha ricordato Breton. Di conseguenza, ha aggiunto il commissario Ue, “i consumatori avranno più scelta, maggiori opportunità di cambiare fornitore e beneficeranno di prezzi migliori e servizi di qualità superiore”, così come alle altre aziende innovative “non sarà più impedito di raggiungere nuovi clienti”.
“Con il Digital Markets Act, insieme al Digital Services Act e al Data Act, e presto con l’AI Act, l’Europa sta riorganizzando completamente il suo spazio digitale sia per proteggere meglio i cittadini sia per migliorare l’innovazione per le startup e le aziende europee”, ha concluso Breton.