ROMA (ITALPRESS) – “Questo strappo rende impossibile ogni alleanza con i 5 Stelle. La rottura sulla fiducia al governo rende impossibile l’alleanza”. Lo dice il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, in una intervista al Corriere della Sera a proposito dei rapporti tra Pd e M5s. “Credo – dice – che saranno sostanzialmente una sfida tra chi ha difeso Draghi e chi invece ha buttato tutto a mare. Si svolgeranno secondo uno schema temporaneo ma un pò diverso rispetto alla normalità”.
“Io rivendico quello che abbiamo fatto in questi anni – aggiunge – Non solo perchè l’alleanza con M5s e la nascita del governo nel 2019 hanno impedito che Salvini prendesse in mano il Paese – e non oso immaginare che sarebbe successo con la pandemia, la crisi economica e la guerra in Ucraina – ma anche perchè sapevamo che quel percorso avrebbe aiutato l’evoluzione dei 5 stelle. E un’evoluzione c’è stata. Come dimostra l’esperienza di governo con il M5S e come testimonia la strada intrapresa da alcuni di loro, a cominciare da Di Maio, e il travaglio dei ministri e di tanti deputati che avrebbero votato la fiducia. Purtroppo questo percorso è stato interrotto drasticamente da Conte, e me ne dispiace».
Secondo Franceschini il confronto sarà tra “le forze e le persone che hanno votato la fiducia, o che l’avrebbero votata alla Camera, un campo che si compone intorno al Pd, poi con il partito decideremo come e dall’altra chi ha affossato Draghi. Tra chi lo ha difeso ci sono forze e personalità diverse che potranno stare insieme in un rassemblement elettorale, non improvvisato per vincere nei collegi uninominali”. “Non voglio coinvolgere Draghi – prosegue – perchè so che non ha nessuna intenzione di fare un percorso politico e noi non lo tireremo per la giacchetta”.
-foto agenziafotogramma.it-
(ITALPRESS).
“Io rivendico quello che abbiamo fatto in questi anni – aggiunge – Non solo perchè l’alleanza con M5s e la nascita del governo nel 2019 hanno impedito che Salvini prendesse in mano il Paese – e non oso immaginare che sarebbe successo con la pandemia, la crisi economica e la guerra in Ucraina – ma anche perchè sapevamo che quel percorso avrebbe aiutato l’evoluzione dei 5 stelle. E un’evoluzione c’è stata. Come dimostra l’esperienza di governo con il M5S e come testimonia la strada intrapresa da alcuni di loro, a cominciare da Di Maio, e il travaglio dei ministri e di tanti deputati che avrebbero votato la fiducia. Purtroppo questo percorso è stato interrotto drasticamente da Conte, e me ne dispiace».
Secondo Franceschini il confronto sarà tra “le forze e le persone che hanno votato la fiducia, o che l’avrebbero votata alla Camera, un campo che si compone intorno al Pd, poi con il partito decideremo come e dall’altra chi ha affossato Draghi. Tra chi lo ha difeso ci sono forze e personalità diverse che potranno stare insieme in un rassemblement elettorale, non improvvisato per vincere nei collegi uninominali”. “Non voglio coinvolgere Draghi – prosegue – perchè so che non ha nessuna intenzione di fare un percorso politico e noi non lo tireremo per la giacchetta”.
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