MESSINA (ITALPRESS) – L’Italia è ancora una volta campione d’Europa, ma questa volta all’insegna della sostenibilità. A stabilirlo è il ventisettesimo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia presentato da Comieco, Consorzio Nazionale per il Recupero e Riciclo degli Imballaggi a Base Cellulosica. Nel 2021, oltre 3,6 milioni di tonnellate di materiale cellulosico sono stati differenziati complessivamente in tutto il Paese. In particolare, il Sud Italia ha visto una crescita positiva del 4,3% grazie all’impegno di realtà come quella di Messina, classificata quest’anno capolista tra i comuni più virtuosi d’Italia, scelta proprio come sede della presentazione dei dati nazionali.
“Il 2021 è stato nuovamente segnato da una crescita positiva per il nostro Paese nella raccolta differenziata di carta e cartone: il 3,2% in più rispetto al 2020 – dichiara Alberto Marchi, presidente di Comieco -. Grazie all’azione coordinata di cittadini, Comuni e gestori, per la prima volta nel 2021 abbiamo superato i 60 chilogrammi di materiale raccolto per abitante a livello nazionale. Un risultato importante, impreziosito dal consolidamento dal tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici, attestatosi all’85% e che per il secondo anno ci permette di superare l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030”.
Risultati frutto di un “dream team” affiatato, un gioco di squadra in cui Comieco opera da playmaker, ma dove ogni membro della squadra è chiamato ad un ruolo preciso da coprire per garantire la circolarità del settore. Risultati concreti che sono la base per ulteriore crescita nei prossimi anni: i margini ci sono e non sono trascurabili. Solo con un grande impegno condiviso sarà possibile raccogliere e avviare a riciclo 800.000 tonnellate di carta e cartone che ancora si stima finiscano nell’indifferenziato, con il duplice obiettivo di ridurre il gap del Sud con il Nord e sviluppare la raccolta sull’intero territorio nazionale.
Il Rapporto delinea una situazione italiana caratterizzata da un andamento ovunque positivo, i volumi complessivi di raccolta comunale crescono di oltre 110.000 tonnellate, segnale importante dopo lo stop registrato con i dati del 2020.
Al Nord i dati mostrano come si sia tornati ai livelli 2019 recuperando completamente il passo falso del 2020. La raccolta cresce di 36mila tonnellate (+2%), con Liguria e soprattutto Emilia-Romagna a trascinare la ripresa. Quest’ultima, con oltre 88 kg/anno di raccolta pro-capite, si colloca anche in testa alla graduatoria a livello nazionale. Una menzione particolare per la Lombardia che con oltre 570mila tonnellate è il bacino regionale più rappresentativo in termini di volumi raccolti.
Il Centro, che nel passaggio da 2019 al 2020 era sceso di oltre 20mila tonnellate, fa registrare un +37mila ton (+4,5%) recuperando con gli interessi quando era stato perduto. Anche in questo caso il traino viene da un territorio che ha il riciclo nel proprio DNA. La Toscana, grazie alla ripresa dei flussi turistici ma anche a interventi sui servizi, contribuisce per quasi il 50% alla crescita d’area e con oltre 85 kg/ab si posizione al secondo posto nazionale della raccolta pro-capite.
Il Sud conferma anche nel 2021 l’aumento della raccolta differenziata di carta e cartone e il suo percorso di recupero nei confronti delle macroaree Nord e Centro con 38.000 tonnellate in più: una crescita del 4,3%, migliore di quanto fatto l’anno precedente. Il salto più consistente è quello della Sicilia che con +14mila tonnellate supera i 40 kg/ab per la prima volta nella sua storia, contribuendo per ben 1/3 alla crescita del Mezzogiorno e per il 13% alla crescita complessiva nazionale. Il modello però è quello della Sardegna che con oltre 60 kg/ab guida la classifica pro-capite al meridione ed è in linea con il dato medio nazionale. Se tutto il Sud raccogliesse come l’isola dei nuraghi si arriverebbe ad una raccolta complessiva di oltre 1,2 milioni di tonnellate rispetto alle 940mila attuali.
Il trend di crescita nazionale deve svilupparsi su un doppio binario: più quantità, ma anche più qualità. Se, infatti, la raccolta del cartone presso le attività commerciali si conferma su standard di eccellenza (frazioni estranee = 0,79%), sul versante “famiglie” in media circa il 50% delle quantità gestite da Comieco necessita di una lavorazione industriale per il raggiungimento di livelli soddisfacenti, percentuale che al Sud arriva al 75%. Assicurare la migliore qualità già in fase di raccolta diventa quindi essenziale per migliorare l’efficienza e l’economicità lungo tutta la filiera del riciclo.
La prima parte del 2021 è vissuta ancora nel solco dell’incertezza per gli operatori della filiera, in particolare i convenzionati hanno puntato sul ruolo sussidiario di Comieco garante del riciclo affidando al Consorzio quote crescenti di materiale. Nella seconda metà dell’anno, la richiesta interna ed estera di materiale e quotazioni in crescita hanno invertito la tendenza e molti convenzionati hanno così ridotto il ricorso a Comieco e riciclato al di fuori della convenzione parti crescenti della propria raccolta. La filiera, attraverso Comieco e il sistema delle convenzioni, si conferma sussidiaria al mercato garantendo comunque la circolarità del sistema.
Come dichiara Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, “attraverso le 983 convenzioni attive, nel 2021 Comieco ha corrisposto ai Comuni 218 milioni di euro, con un aumento del 44% rispetto al 2020, per la presa in carico e l’avvio a riciclo di oltre 2,5 milioni di tonnellate, pari a circa il 70% della raccolta differenziata comunale in Italia: il picco massimo di quantità gestite in tanti anni di storia”.
Una crescita significativa (+67 milioni di euro rispetto al 2020) avvenuta in parte per i maggiori volumi presi in carico dal Consorzio, ma soprattutto per i nuovi corrispettivi per imballaggi (+24 milioni) e per le frazioni similari (+43 milioni) introdotti dal 1° maggio 2020 con l’entrata in vigore del quinto ciclo dell’accordo ANCI-CONAI, applicati per la prima volta nell’arco di 12 mesi. A questi vanno aggiunti oltre 46milioni di euro per i servizi di valorizzazione per un totale di risorse al territorio di 264 milioni di euro.
Dal Rapporto Comieco risulta come l’Italia per il secondo anno consecutivo abbia raggiunto l’obiettivo UE 2030 per il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato all’85%, sia attraverso le raccolte differenziate comunali, sia con i flussi di imballaggi intercettati presso aziende e grandi utilizzatori. Un risultato importante, raggiunto grazie alla capillarità del sistema industriale del Belpaese, pronto a ripartire dopo un periodo drammatico come quello vissuto in due anni di pandemia, non solo con i consumi, ma anche con i servizi alla base della cura del territorio. A partire dalle realtà considerate più periferiche, ma in grado di dare all’intera nazione un contributo enorme anche in termini ecologici.
“Il 2021 è stato nuovamente segnato da una crescita positiva per il nostro Paese nella raccolta differenziata di carta e cartone: il 3,2% in più rispetto al 2020 – dichiara Alberto Marchi, presidente di Comieco -. Grazie all’azione coordinata di cittadini, Comuni e gestori, per la prima volta nel 2021 abbiamo superato i 60 chilogrammi di materiale raccolto per abitante a livello nazionale. Un risultato importante, impreziosito dal consolidamento dal tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici, attestatosi all’85% e che per il secondo anno ci permette di superare l’obiettivo fissato dall’Unione Europea per il 2030”.
Risultati frutto di un “dream team” affiatato, un gioco di squadra in cui Comieco opera da playmaker, ma dove ogni membro della squadra è chiamato ad un ruolo preciso da coprire per garantire la circolarità del settore. Risultati concreti che sono la base per ulteriore crescita nei prossimi anni: i margini ci sono e non sono trascurabili. Solo con un grande impegno condiviso sarà possibile raccogliere e avviare a riciclo 800.000 tonnellate di carta e cartone che ancora si stima finiscano nell’indifferenziato, con il duplice obiettivo di ridurre il gap del Sud con il Nord e sviluppare la raccolta sull’intero territorio nazionale.
Il Rapporto delinea una situazione italiana caratterizzata da un andamento ovunque positivo, i volumi complessivi di raccolta comunale crescono di oltre 110.000 tonnellate, segnale importante dopo lo stop registrato con i dati del 2020.
Al Nord i dati mostrano come si sia tornati ai livelli 2019 recuperando completamente il passo falso del 2020. La raccolta cresce di 36mila tonnellate (+2%), con Liguria e soprattutto Emilia-Romagna a trascinare la ripresa. Quest’ultima, con oltre 88 kg/anno di raccolta pro-capite, si colloca anche in testa alla graduatoria a livello nazionale. Una menzione particolare per la Lombardia che con oltre 570mila tonnellate è il bacino regionale più rappresentativo in termini di volumi raccolti.
Il Centro, che nel passaggio da 2019 al 2020 era sceso di oltre 20mila tonnellate, fa registrare un +37mila ton (+4,5%) recuperando con gli interessi quando era stato perduto. Anche in questo caso il traino viene da un territorio che ha il riciclo nel proprio DNA. La Toscana, grazie alla ripresa dei flussi turistici ma anche a interventi sui servizi, contribuisce per quasi il 50% alla crescita d’area e con oltre 85 kg/ab si posizione al secondo posto nazionale della raccolta pro-capite.
Il Sud conferma anche nel 2021 l’aumento della raccolta differenziata di carta e cartone e il suo percorso di recupero nei confronti delle macroaree Nord e Centro con 38.000 tonnellate in più: una crescita del 4,3%, migliore di quanto fatto l’anno precedente. Il salto più consistente è quello della Sicilia che con +14mila tonnellate supera i 40 kg/ab per la prima volta nella sua storia, contribuendo per ben 1/3 alla crescita del Mezzogiorno e per il 13% alla crescita complessiva nazionale. Il modello però è quello della Sardegna che con oltre 60 kg/ab guida la classifica pro-capite al meridione ed è in linea con il dato medio nazionale. Se tutto il Sud raccogliesse come l’isola dei nuraghi si arriverebbe ad una raccolta complessiva di oltre 1,2 milioni di tonnellate rispetto alle 940mila attuali.
Il trend di crescita nazionale deve svilupparsi su un doppio binario: più quantità, ma anche più qualità. Se, infatti, la raccolta del cartone presso le attività commerciali si conferma su standard di eccellenza (frazioni estranee = 0,79%), sul versante “famiglie” in media circa il 50% delle quantità gestite da Comieco necessita di una lavorazione industriale per il raggiungimento di livelli soddisfacenti, percentuale che al Sud arriva al 75%. Assicurare la migliore qualità già in fase di raccolta diventa quindi essenziale per migliorare l’efficienza e l’economicità lungo tutta la filiera del riciclo.
La prima parte del 2021 è vissuta ancora nel solco dell’incertezza per gli operatori della filiera, in particolare i convenzionati hanno puntato sul ruolo sussidiario di Comieco garante del riciclo affidando al Consorzio quote crescenti di materiale. Nella seconda metà dell’anno, la richiesta interna ed estera di materiale e quotazioni in crescita hanno invertito la tendenza e molti convenzionati hanno così ridotto il ricorso a Comieco e riciclato al di fuori della convenzione parti crescenti della propria raccolta. La filiera, attraverso Comieco e il sistema delle convenzioni, si conferma sussidiaria al mercato garantendo comunque la circolarità del sistema.
Come dichiara Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco, “attraverso le 983 convenzioni attive, nel 2021 Comieco ha corrisposto ai Comuni 218 milioni di euro, con un aumento del 44% rispetto al 2020, per la presa in carico e l’avvio a riciclo di oltre 2,5 milioni di tonnellate, pari a circa il 70% della raccolta differenziata comunale in Italia: il picco massimo di quantità gestite in tanti anni di storia”.
Una crescita significativa (+67 milioni di euro rispetto al 2020) avvenuta in parte per i maggiori volumi presi in carico dal Consorzio, ma soprattutto per i nuovi corrispettivi per imballaggi (+24 milioni) e per le frazioni similari (+43 milioni) introdotti dal 1° maggio 2020 con l’entrata in vigore del quinto ciclo dell’accordo ANCI-CONAI, applicati per la prima volta nell’arco di 12 mesi. A questi vanno aggiunti oltre 46milioni di euro per i servizi di valorizzazione per un totale di risorse al territorio di 264 milioni di euro.
Dal Rapporto Comieco risulta come l’Italia per il secondo anno consecutivo abbia raggiunto l’obiettivo UE 2030 per il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici fissato all’85%, sia attraverso le raccolte differenziate comunali, sia con i flussi di imballaggi intercettati presso aziende e grandi utilizzatori. Un risultato importante, raggiunto grazie alla capillarità del sistema industriale del Belpaese, pronto a ripartire dopo un periodo drammatico come quello vissuto in due anni di pandemia, non solo con i consumi, ma anche con i servizi alla base della cura del territorio. A partire dalle realtà considerate più periferiche, ma in grado di dare all’intera nazione un contributo enorme anche in termini ecologici.
– foto ufficio stampa Comieco –
(ITALPRESS).