La Piattaforma del Consiglio d’Europa ha lanciato il rapporto 2021 “Defending Press Freedom in Times of Tension and Conflict”.
In previsione della Giornata mondiale della libertà di stampa di oggi 3 maggio.
Il Rapporto 2021 “Defending Press Freedom in Times of Tension and Conflict”
In prospettiva della Giornata mondiale della libertà di stampa, qualche giorno fa la Piattaforma del Consiglio d’Europa per la promozione della protezione del giornalismo e della sicurezza dei giornalisti ha lanciato il Rapporto 2021,presso il Brussels Press Club in Belgio. Insieme alle Federazioni europee e internazionali dei giornalisti (EFJ e IFJ) e ad altre organizzazioni partner.
Il Rapporto “Defending Press Freedom in Times of Tension and Conflict” elenca gli avvisi inviati da giornalisti e organizzazioni per la libertà di stampa. Fornisce il contesto legislativo e politico, identifica le misure necessarie per migliorare l’effettiva protezione dei giornalisti.
I DATI DEL RAPPORTO
+41% delle segnalazioni nel 2021
Il Rapporto indica che, nel 2021 sono state presentate alla piattaforma di monitoraggio del Consiglio d’Europa: 282 segnalazioni provenienti da 35 Paesi, rispetto alle 200 del 2020. Con un incremento del 41%.
Alcuni di questi avvisi potrebbero riflettere situazioni ricorrenti nelle cosiddette “democrazie imperfette”, afferma il rapporto. Altri sono in risposta alle misure adottate per combattere la pandemia di Covid-19 e sono presumibilmente transitori.
+51% di attacchi fisici
“I giornalisti sono inoltre sempre più soggetti ad attacchi fisici, aumentati del 51% nel corso del 2021”, indica il rapporto.
Molti di questi attacchi sono avvenuti durante manifestazioni o proteste contro le misure prese per il Covid e mostrano “quanto coprire questi eventi sia divenuto pericoloso per i giornalisti”.
6 giornalisti uccisi
Sei giornalisti sono stati uccisi in Europa nel 2021 nel corso del loro lavoro. Tre di loro assassinati.
Minacce online
Sono in crescita anche le minacce online. Il rapporto afferma che nel 2021 sulla Piattaforma sono state pubblicate in totale 110 segnalazioni di molestie e intimidazioni di giornalisti. Rispetto alle 70 del 2020.
Il numero più alto di casi è stato registrato in Polonia, Federazione Russa e Serbia , Slovenia e Regno Unito. Numeri che – rimarcano le associazioni giornalistiche – dovrebbero spingere i social network ad agire più responsabilmente ad esempio contro l’hate speech.
Diffusa censura governativa
Un altro dato allarmante riguarda “le minacce attribuite allo Stato o ai suoi funzionari”, che concernono il 47% dei casi riportati sulla piattaforma nel 2021.
Lo studio della Piattaforma del Consiglio d’Europa aggiunge una analisi dell’impatto dell’invasione dell’Ucraina sulla libertà di stampa.
Gli attacchi ai media e alla stampa hanno portato a una diffusa censura draconiana, non solo dei media russi, ma anche dei media stranieri.
Il rapporto punta in particolare al regolatore dei media russo Roskomnadzor, che ha chiesto ai media di pubblicare solo rapporti ufficiali del governo sull’invasione dell’Ucraina e sul corso della guerra. E ha minacciato di bloccare loro e i loro siti web se non lo avessero fatto.
Raccomandazioni per migliorare la sicurezza dei giornalisti
L’analisi suggerisce anche raccomandazioni da adottare in futuro per migliorare la sicurezza dei giornalisti. In particolare, invita i governi e le parti interessate della società civile a garantire che ogni segnalazione riceva risposta e seguiti con le azioni necessarie.
Inoltre, i partner del Consiglio d’Europa chiedono un’azione concreta per proteggere i giornalisti che si occupano di eventi pubblici.
Garantire l’indipendenza dei media del servizio pubblico e introdurre misure contro gli SLAPP offrendo adeguate risorse finanziarie e legali agli operatori dei media minacciati.