È di 2,3 ore al giorno il tempo trascorso online dagli italiani, sempre più alla ricerca di intrattenimento. Donne “più connesse” degli uomini.
Comscore è un istituto di ricerca che fotografa i cambiamenti nella fruizione di internet da parte degli italiani e li confronta con quelli registrati negli altri Paesi digitalmente più evoluti.
In Italia
Per oltre 12 ore al mese si naviga in rete a caccia di contenuti di intrattenimento, in aumento del 29% rispetto all’anno precedente. Mentre gli uomini lo preferiscono ai social, le donne trascorrono sui social network sei ore in più al mese.
Nel 2018 la penetrazione dell’utilizzo di Internet tra la popolazione maggiorenne italiana è aumentata del 5% (ottobre 2018 su ottobre 2017), arrivando a 39,3 milioni di italiani (pari al 70%). Il potenziale di crescita è ancora rilevante se confrontato con quello dei Paesi digitalmente evoluti (Stati Uniti 86%; UK 84%; Francia 82%).
Il differenziale è interamente riconducibile alle generazioni più adulte (un italiano su tre oltre i 35 anni non accede a Internet) mentre i giovani mostrano un livello di utilizzo costantemente superiore al 90% allineato a quello dei Paesi più avanzati.
Questo è quanto emerge dal Report 2018, condotto da Comscore.
I device mobili
La crescita nella fruizione di internet continua ad essere trainata dai device mobili: sono 31,5 milioni gli italiani che si connettono ad Internet da dispositivi mobili e, di questi, sono ben 12,6 milioni (pari al 32% del totale) coloro che lo fanno esclusivamente attraverso uno smartphone o un tablet.
I Paesi digitalmente più sviluppati continuano a mostrare tassi di accesso in modalità multi-piattaforma (ovvero sia tramite Desktop che tramite device Mobile) più alti rispetto all’Italia dove tale valore si attesta al 48% a fronte, ad esempio, del 68% registrato in Germania e del 67% negli Stati Uniti. Considerato che l’ingaggio degli utenti su alcune categorie di contenuti particolarmente evoluti come il Finance o molto interessanti per gli investitori come l’Automotive continua ad avvenire prevalentemente tramite Desktop, l’audience che naviga in modalità multi-piattaforma è tendenzialmente quella più pregiata e avanzata.
Tempo speso in Rete
Nel 2018 gli italiani maggiorenni hanno trascorso sulla rete in media circa 72 ore ciascuno, con differenze significative tra i segmenti demografici. Mentre infatti i giovani nella fascia d’età 18-24 arrivano a 90 ore/mese, oltre i 35 anni il tempo speso si riduce a 67 ore mese. Le donne maggiorenni, inoltre, con 78 ore medie mese sono connesse più a lungo degli uomini maggiorenni (66 ore mese).
Il 71% del tempo speso complessivo è trascorso su device mobili e di questo il 62% sulle App.
L’ecosistema delle App è completamente dominato dagli operatori stranieri che monopolizzano la classifica delle prime 15 App per numero di utilizzatori nel mese di ottobre. Soprattutto i giovani (18-24) trascorrono il 31% del loro tempo in rete fruendo di contenuti di intrattenimento, nelle fasce d’età mediane (25-34) social e intrattenimento si equivalgono mentre i segmenti più adulti vedono ancora una prevalenza del tempo speso sui social rispetto all’intrattenimento (13 ore medie mese contro 9,7).
La crescita dei contenuti di intrattenimento
La categoria di contenuti più visitati e con la più alta crescita in termini di tempo speso è quella dell’intrattenimento: 443 milioni di ore mese a settembre 2018 pari a 12 ore medie per utente in aumento del 29% rispetto all’anno precedente; valori ormai allineati a quelli registrati dai social network.
Anche il genere è una variabile importante nel determinare la tipologia dei contenuti fruiti: mentre gli uomini maggiorenni, come visto, spendono più tempo sui contenuti di intrattenimento rispetto ai social, per le donne maggiorenni vale il contrario con i social (15,6 ore medie mese a prevalere sull’intrattenimento 11,5 ore mese). Tale mutamento di abitudini è confermato dal ranking delle prime 10 entità per tempo speso dove insieme ai social compaiono siti di fruizione di video on line e siti di giochi.
«Assistiamo ad una discontinuità nella fruizione della Rete caratterizzata dall’aumento esponenziale del consumo dei contenuti di intrattenimento – ha confermato Fabrizio Angelini, Ceo di Sensemakers, che rappresenta in esclusiva Comscore in Italia – Tale fenomeno è particolarmente evidente nei giovani e segnala un cambiamento radicale nel sistema complessivo di consumo dei mezzi con significativi impatti economici e sociali nel settore dei media».
Ricordiamo, a latere di questo articolo, che, lo scorso 14 giugno, USPI e ComScore, leader mondiale nella fornitura di misurazioni cross-platform per le audience digitali, hanno sottoscritto un importante Accordo di collaborazione per la rilevazione dei dati sulla misurazione digitale unificata del traffico riferito ai giornali online.