Alberti Casellati: “Auspico possano essere salvaguardati i contributi per una editoria sempre più libera, plurale, professionale”.
Fico: “La responsabilità è proprio l’elemento caratterizzante del giornalismo. Comunicazione e informazione devono restare distinte. Troppo spesso vengono usate come sinonimi, mettendo a rischio sia la politica sia il giornalismo”.
Sono passati 100 anni dalla fine del 1918, quando i giornalisti parlamentari vararono il primo statuto che li riconosceva in forma associativa. L’Associazione stampa parlamentare ha deciso di celebrare la ricorrenza con un Convegno dal titolo “Cento anni di stampa parlamentare” che si è tenuto il 4 dicembre nella Sala della Lupa della Camera dei deputati.
In relazione all’evento, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato il seguente messaggio:
«Sono lieto di inviare un caloroso saluto all’ Associazione Stampa Parlamentare in occasione dei cento anni dalla fondazione. In questo secolo di vita i giornalisti hanno accompagnato le vicende alterne del Parlamento italiano, contribuendo a scriverne di fatto la storia, attraverso la cronaca quotidiana degli avvenimenti.
In particolare con la nascita della Repubblica, la stampa parlamentare ha costituito un importante e necessario completamento della vita democratica, non soltanto nella preziosa opera di pubblicizzazione dei lavori delle Camere ma anche costituendo un presidio di libertà, di critica e di controllo, in perfetta linea con lo spirito e i valori della nostra Costituzione.
Oggi il mondo dell’informazione è in continua evoluzione: la stampa parlamentare è stata al passo con i tempi, dotandosi di regole statutarie sempre più stringenti, sia in materia di trasparenza, sia per adeguarsi ai nuovi mezzi di comunicazione in modo da raggiungere un pubblico di cittadini sempre più vasto.
Com’è noto, la nostra Costituzione non si limita stabilire principi e valori, ma chiede allo Stato di farsi parte attiva per il loro raggiungimento. Questo vale, naturalmente, anche per la libertà di opinione e di espressione. Il pluralismo informativo è un valore fondamentale per ogni democrazia, che va difeso e concretamente attuato e sostenuto.
L’augurio che vi invio è quello di continuare a raccontare, ogni giorno, con determinazione e obiettività, la vita delle Camere, le istituzioni dove si esercita pienamente la sovranità popolare, che sono al centro della nostra vita politica e democratica. E anche quello di proseguire a lavorare, nella sostanziale distinzione dei ruoli e nel necessario reciproco rispetto, in sinergia con le istituzioni e i parlamentari».
Anche il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha ricordato l’anniversario con un proprio messaggio:
«Compie ormai quasi un quarto di secolo il libro che, per primo, ci ha offerto un’analisi rigorosa sull’informazione parlamentare nel nostro Paese.
Il suo titolo, “Sussurri e grida dalle Camere” ricostruisce il lungo percorso della nascita dell’informazione sul nostro Parlamento. Un’informazione che abbandona molto spesso il racconto dell’attività legislativa per diventare quasi esclusivamente narrazione politica della vita dei partiti e delle loro strategie.
Era stato Alcide De Gasperi a richiamare nel 1951, nella presentazione al mensile ‘Documenti di vita italiana’, il “dovere” dello Stato di “informare i suoi cittadini sugli orientamenti della sua attività e sui dati delle sue realizzazioni”.
Ma poi con l’avvento della ‘società dell’informazione’, il problema principale diventerà quello di trovare un equilibrio tra due diverse esigenze: la domanda sociale di accesso alle informazioni e la necessità delle classi dirigenti di avere spazi di visibilità per affermarsi e legittimarsi.
Da qui deriva il tema della indispensabile ‘mediazione’ giornalistica, unico strumento capace di produrre un’informazione attendibile e aggiornata, nel quadro di un principio di responsabilità istituzionale.
Cari amici della stampa parlamentare, questi vostri 100 anni – non dimentichiamolo mai – celebrano un fondamento della vita di questa nostra democrazia, un’eredità che deve essere tutelata e tramandata.
Abbiamo molto bisogno di buon giornalismo. Così come le istituzioni hanno molto bisogno di saper meglio comunicare. A cominciare, ma non solo, dalla semplificazione del linguaggio. Ancora, come siamo, all’inseguimento ed anche al compimento di quell’ideale degasperiano che la sfida dei nuovi media ora rende più complesso. Una complessità che rende, ogni giorno, il vostro lavoro prezioso e insostituibile.
Ed è proprio per questo che, ferma restando la sempre meritoria e necessaria attività di razionalizzazione della spesa pubblica, auspico possano essere salvaguardati i contributi per una editoria sempre più libera, plurale, professionale».
Il Presidente della Camera, Roberto Fico, presente al Convegno, ha svolto il saluto inaugurale:
«Sono contento di partecipare oggi a questa iniziativa per celebrare i cento anni della stampa parlamentare. Sono convinto che la memoria delle istituzioni sia fondamentale. Tutto ciò che abbiamo fatto resta e resterà sempre nel nostro bagaglio culturale e contribuisce a caratterizzare la nostra stessa identità. Ricordare non è mai un mero esercizio di stile, ma è una riflessione di senso compiuto su chi siamo, partendo dalla memoria di chi siamo stati. E questo ragionamento va declinato anche per le istituzioni.
Credo che voi oggi condividiate con il Parlamento una missione: fare in modo che le persone che vivono fuori da questo palazzo conoscano nel dettaglio tutto quello che succede qui dentro. E in questo modo possano partecipare alla vita pubblica, vivendo la propria dimensione civica nel modo più consapevole e ampio possibile. Sono convinto che il racconto politico-parlamentare sia una chiave decisiva per la partecipazione. Se vivo, frequento, conosco e capisco quello che succede qui, poi sarò capace di fare scelte, partecipare in prima persona, incidere nella vita pubblica come cittadino consapevole.
I temi che sono oggi all’ordine dei lavori sono diversi e tutti interessanti. Il giornalismo parlamentare ha tante anime, come tanti sono gli strumenti con cui si racconta la politica.
Dicevo della diversità degli strumenti di cui dispone la stampa – parlamentare e non – ma credo che una sfida molto interessante in questa fase storica sia quella della comunicazione integrata. Nessuna testata oggi utilizza un singolo strumento: tutte sono multimediali, presenti sul web e sui social.
Fra poco parlerete proprio del ruolo dei social network. Pure rispetto a questo tema possiamo condividere un ragionamento: noi tutti dobbiamo stare attenti ad essere consapevoli nella gestione di uno strumento che può essere di formidabile impatto positivo ma ha dei limiti, come ogni strumento. E su questo serve essere responsabili.
La responsabilità è proprio l’elemento caratterizzante del giornalismo. Ciò che vi distingue e vi dà credibilità e autorevolezza.
Chiudo ribadendo un concetto: comunicazione e informazione devono restare distinte. Ognuna con una sua etica, ma sempre e comunque distinte. Troppo spesso invece vengono usate come sinonimi, mettendo a rischio sia la politica sia il giornalismo.
Non credo che davanti a temi complessi ci siano risposte semplici. C’è però uno spazio per riflessioni che i relatori quest’oggi presenti sapranno senza dubbio sviluppare».
(Foto in alto: Sala della lupa – statua bronzea – Palazzo Montecitorio, da www.camera.it, Autore Umberto Battaglia)