La Commissione europea ha presentato una proposta di legge per rendere riconoscibili gli annunci politici presenti su Internet.
In vista delle future elezioni europee del 2024, l’Ue è intervenuta per garantire il rispetto della completa libertà di voto dei cittadini, evitando che i social network possano influire sulle loro scelte elettorali.
“La pubblicità digitale per scopi politici sta diventando una corsa incontrollata di metodi sporchi e opachi” ha dichiarato la vicepresidente della Commissione europea, Vera Jourová, presentando la nuova proposta di legge per la trasparenza.
“Le nuove tecnologie dovrebbero essere strumenti di emancipazione, non di manipolazione. Questa ambiziosa proposta porterà un livello di trasparenza senza precedenti alle campagne politiche e limiterà le tecniche ambigue di targeting”, prosegue Jourová.
L’obiettivo della nuova normativa
Secondo le norme proposte, ogni messaggio pubblicitario di natura politica dovrebbe essere chiaramente qualificato come tale e contenere informazioni riguardanti, ad esempio, chi l’ha finanziato e quanto è costato.
Le persone dovrebbero essere in grado di distinguere in modo chiaro gli annunci pubblicitari dai contenuti di natura differente “perché i contenuti a pagamento saranno chiaramente etichettati” ha detto Jourová.
Le pubblicità dovranno poi mostrare in modo ben visibile chi ha pagatola sponsorizzazione, quanto è costata, da dove provengono i soldi e a che voto si riferisce.
Il targeting
La proposta di legge Ue analizza nello specifico anche il micro-targeting, cioè la forma di pubblicità online ottenuta con la profilazione dei dati personali degli utenti.
Per l’Unione europea le Big Tech dovranno rivelare quali dati sono stati utilizzati per raggiungere gli utenti e gli annunci non si potranno basare su dati sensibili come origine etnica, convinzioni religiose o orientamento sessuale senza un consenso esplicito.
“I dati sensibili che le persone decidono di condividere con gli amici sui social media non possono essere utilizzati per prenderli di mira per scopi politici” ha insistito la commissaria per i valori e la trasparenza.
La proposta ora sarà esaminata dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Affinché la nuova normativa possa essere applicata già in occasione delle elezioni del 2024, è necessario che il regolamento stesso entri in vigore e sia recepito dagli Stati membri entro la primavera del 2023.