Umbria, approvata la legge regionale sull’editoria

Previste risorse pari a 780mila euro nel 2018-2019-2020.

Disegno di legge “Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale”.

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato il 27 Novembre 2018, con diciotto voti favorevoli (Pd, Ser, misto-Mdp, FI, FdI, Misto-Umbria next, Misto-Ricci presidente-IC, Lega) e due contrari (M5S), il disegno di legge “Norme in materia di sostegno alle imprese che operano nell’ambito dell’informazione locale” (Atti numero: 1685 e 1685/Bis). Previste risorse pari a 780mila euro nel 2018-2019-2020.

Un Comunicato stampa del Consiglio regionale ne ha anticipato i contenuti.
La Legge stabilisce che la Regione, per la promozione dell’informazione e per favorire la partecipazione democratica dei cittadini, sostiene la presenza e lo sviluppo di imprese dei mass media locali, mediante la tutela del lavoro e della professionalità degli occupati nelle imprese dell’informazione, rispettando la disciplina contrattuale del settore e della normativa di equa retribuzione del lavoro giornalistico.

I soggetti interessati sono: le emittenti televisive e radiofoniche, la carta stampata, quotidiana e periodica, anche nella forma online, e le agenzie di stampa quotidiana.

La Giunta regionale programma annualmente gli interventi da finanziare attraverso l’approvazione di un apposito programma, sentita la commissione consiliare competente.

Le tipologie degli interventi puntano sull’innovazione tecnologica e su nuove modalità operative, utilizzando piattaforme distributive, privilegiando la collaborazione e la modernizzazione del sistema regionale di produzione, distribuzione e vendita, stimolando iniziative di autoproduzione, progetti editoriali e iniziative di autoimpiego dei giovani professionisti, fino al sostegno dell’occupazione.

Vengono poi individuati i requisiti per accedere ai benefici finanziari previsti dalla legge. È prevista l’istituzione del Comitato permanente, composto dai rappresentanti delle categorie professionali dell’informazione ed Anci per il monitoraggio e l’attuazione della legge.

La norma finanziaria prevede un finanziamento di 630mila euro per il biennio 2019-2020, e 150mila euro per il 2018 riservati ad interventi per il sostegno all’occupazione.

Palazzo Cesaroni, sede della Regione Umbria, da wikipedia.org, di Regione Umbria News – Agenzia informazione istituzionale – licenza CC BY 2.0)

L’Aula ha anche approvato all’unanimità – si legge nella nota del Consiglio – un Ordine del giorno, che ha come prima firmataria Casciari (Pd), per il sostegno alle edicole. Il testo impegna l’Esecutivo a promuovere “una riqualificazione delle edicole nel loro ruolo e nella loro funzione tradizionale di punti di distribuzione e vendita di quotidiani e periodici ed, al contempo, per consentire un loro ammodernamento ed una trasformazione in hub multiservizi attraverso idonee misure nei bandi per il sostegno all’imprenditoria, e nelle azioni di innovazione tecnologica relative ai servizi di competenza degli enti locali”.

Emendamenti approvati in sede di conversione
Tra i vari emendamenti presentati è stato approvato quello a firma Morroni (FI) per la promozione della stampa locale nelle scuole. Approvato anche quello a firma Morroni (FI) e Brega (Pd) che esclude dai finanziamenti le imprese che diffondono contenuti o programmazioni che prevedono vincite in denaro o che pubblicizzano l’apertura o l’esercizio di sale da gioco o di sale scommesse.

Respinto, invece, l’emendamento a firma Morroni (FI) e Brega (PD) che puntava ad estendere la platea delle imprese che possono accedere ai finanziamenti, oltre a quelle con sede legale in Umbria, anche a quelle con sede operativa nel territorio regionale. Respinto anche l’emendamento a firma Morroni  che chiedeva di sospendere i finanziamenti solo agli editori condannati in via definitiva.

I commenti

Per il Presidente della Prima commissione, Andrea Smacchi: «Difendere la libertà di stampa e contrastare la deriva di un linguaggio della politica fatto di insulti e minacce a chi ogni giorno svolge il proprio dovere di informare i cittadini è un atto di civiltà. Da alcuni anni, il sistema dell’informazione è in profondo e strutturale cambiamento; mutano le modalità di fruizione, cambiano le esigenze dei consumatori, si trasforma la professione giornalistica, vengono stravolti i modelli di business degli editori, con l’ingresso di nuovi operatori e l’uscita di svariate imprese e testate tradizionali».

«Un quadro preoccupante, – ha continuato Smacchidato dalla riduzione del sostegno pubblico, dal crollo del mercato pubblicitario soprattutto nella sua componente locale e dalle difficoltà connesse alla necessità di riposizionamento in una fase di cambiamento tecnologico. Questa legge mira a sostenere, promuovere e valorizzare lo sviluppo della imprenditoria editoriale tutelando il lavoro e la professionalità degli occupati nelle imprese dell’informazione, rispettando la disciplina contrattuale del settore e la normativa di equa retribuzione del lavoro giornalistico».

Maria Grazia Carbonari (M5S): «La maggioranza porta in Aula una legge che stanzia 780mila euro per l’editoria locale. Si tratta, è vero, di un settore in crisi. Ma ci sono altri settori in difficoltà, che potrebbero trarre beneficio da questi fondi, creando anche molti più posti di lavoro. E’ il sistema dell’informazione locale che va cambiato. piuttosto che sull’editore credo sarebbe meglio investire sui lettori, con contributi a fondo perduto per chi acquista giornali».

Fabio Paparelli (Vice presidente): «Questo è un testo condiviso con la Commissione consiliare e con il mondo dell’informazione regionale. Tiene fede a due principi: garantire il pluralismo oltre che l’autonomia e la libertà dell’informazione. Garantire il pluralismo significa garantire la democrazia. Garantire il pluralismo dell’informazione è importante in una regione che ha visto una morìa di imprese dell’editoria. Garantire pluralismo significa garantire la possibilità a queste imprese in difficoltà di potersi innovare, di fare investimenti nell’innovazione per competere sul mercato regionale».

Emanuele Fiorini (Lega): «Siamo assolutamente contrari a quella tagliola sul pluralismo dell’informazione che si sta mettendo in atto in questo Paese. La democrazia si amplifica con le voci del territorio, occorre quindi fortificare le realtà locali. Cercheremo, nella sessione di bilancio, di prevedere ancora più fondi per l’editoria».

(Le Foto sono tratte da: www.consiglio.regione.umbria.it)

(Foto in alto: Aula del Consiglio regionale umbro – da wikipedia.org, di Regione Umbria News – Agenzia informazione istituzionale – licenza CC BY 2.0)