A tutela della libertà di stampa interviene anche l’Ue, in particolare sul tema delle querele temerarie a danno dei giornalisti e di conseguenza degli editori.
In particolare è intervenuta sulla questione la vicepresidente della Commissione Europea, Vera Jourova, prima di partecipare al Consiglio Giustizia: “Sono venuta qui per convincere i ministri della Giustizia che dobbiamo fare di più per proteggere i giornalisti dalle liti temerarie”.
La lite temeraria, continua, “è una forma di molestia: sempre più i giornalisti sono sottoposti a pressioni economiche, specie con la crisi Covid, e devono affrontare lunghe cause in cui la controparte, che ha potere e denaro, tenta di affamarli, assorbendo i loro soldi, perché devono difendersi nella causa”.
“Tenterò di convincere i ministri che dobbiamo affrontare seriamente questo problema e annuncerò loro che la Commissione adotterà all’inizio dell’anno prossimo una legislazione per le cause transfrontaliere e raccomanderò loro di adottare la medesima logica nella loro legislazione nazionale”, conclude Jourova.
In Italia
Dal canto nostro, in Italia siamo fermi al disegno di legge, passato in Commissione Giustizia del Senato nel dicembre 2019, che prevede sanzioni pecuniarie per gli autori di querele infondate contro i giornalisti. Da allora si attende il vaglio di Palazzo Madama e quindi della Camera.
il testo, proposto da Primo De Nicola (M5S), è composto da un solo articolo e prevede -salvo prossime modificazioni- una condanna dal giudice che può arrivare al pagamento di una somma non inferiore ad un quarto di quella richiesta per il risarcimento, ovviamente qualora la querela fosse infondata.