Bellezza “fake”: per i principali social network scatta l’ora del “socially correct”

Pinterest, Instagram e Tik Tok scendono in campo per evitare la fuga degli investitori pubblicitari preoccupati.

Le molestie online toccano tutti: stelle dello sport, della musica, dello spettacolo, utenti comuni.

L’ultima vittima famosa è Paola Egonu, pallavolista italiana, scelta per portare la bandiera dei Giochi olimpici di Tokio, attaccata con aggressività e insulti sui social per il colore della pelle e le sue tendenze sessuali.

Il body shaming

Soprattutto, non conosce freni il body shaming, il fenomeno più esteso della famiglia degli abusi in rete: derisione e offese per l’aspetto fisico. Che innescano disturbi come l’anoressia, seconda causa di morte tra i 12­-18 anni, dopo gli incidenti stradali.

Le contromisure dei social

Il trend in ascesa ha obbligato le piattaforme social a prendere delle contromisure:

Bando alle pubblicità che esaltano la perfezione estetica e pubblicizzano diete e chirurgia estetica. Via i filtri per “ritoccare” i propri selfie. Assistenza alle vittime di bullismo e di molestie.  Così le piattaforme si danno nuove regole per evitare la fuga degli investitori pubblicitari

Pinterest

Pinterest ha proibito ogni forma di pubblicità di prodotti riguardanti la perdita di peso, l’abbassamento dell’indice di massa corporea, il dimagrimento.

TikTok

TikTok, invece, garantisce una sorta di prima assistenza a chi è vittima di abusi, fornendo il contatto telefonico di associazioni che si occupano del tema e ha vietato le inserzioni di app per il digiuno e di integratori dimagranti, incrementando le limitazioni alle piattaforme che promuovono un’immagine del corpo non sana.

Instagram

Instagram ha introdotto la possibilità di segnalare contenuti problematici da parte degli utenti, per le pubblicità di prodotti per la perdita di peso di dubbia provenienza e efficacia.

La battaglia è improba, ma si continuano a fare passi in avanti a tutela degli utenti, soprattutto minori.