La fiducia nelle notizie è cresciuta, in media, di sei punti percentuali, aumento dovuto sicuramente al periodo pandemico, con il 44% del campione totale che afferma di fidarsi della maggior parte delle notizie. Questo dato inverte, in una certa misura, le recenti cadute nella fiducia media, riportando i livelli a quelli del 2018.
A dirlo è la nuova edizione, la decima, del “Digital News Report 2021” realizzato dall’Università di Oxford e il Reuters Institute for the Study of Journalism.
Fonti di informazione in Italia
In Italia la penetrazione di internet è pari al 93% dell’intera popolazione, contro il 95% della Gran Bretagna e il 96% della Germania e Stati Uniti. Le principali fonti di informazione sono la televisione, la carta stampata, le notizie online e i social media.
In particolare, nel nostro Paese, il peso della televisione è equivalente al peso dell’online, mentre in USA, Spagna e Gran Bretagna la prima fonte di informazione è l’online. Un dato ritorna però in tutti i Paesi: la progressiva inesorabile discesa della carta stampata.
Sta crescendo anche in Italia l’utilizzo dei podcast per informarsi. Secondo il rapporto, il 31% della popolazione ascolta le news quotidianamente.
L’online, che guadagna terreno con il passare del tempo, è una fondamentale porta d’accesso all’informazione in tempo reale, i dati parlano chiaro: mediamente il 21% usa i social media, il 22% usa i motori di ricerca, il 19% il sito web, il 9% gli aggregatori di notizie.
E per farlo, un quarto (25%) delle persone a livello mondiale preferisce iniziare la ricerca di news con un sito web o un’app. La fascia d’età 18-24 anni (la cosiddetta Generazione Z) raramente accede con siti web e applicazioni, la maggior parte, infatti preferisce accedere alle notizie tramite social media o aggregatori.
La fiducia nelle news
Nonostante il dato in crescita a livello mondiale, rimanere invariata la fiducia nelle notizie provenienti dalla ricerca social, nonostante il periodo pandemico e la grande mole di disinformazione e fake news circolate sui social network.
In ogni caso, il divario di fiducia tra le notizie in generale e quelle che si trovano in ambienti aggregati è cresciuto.