ROMA (ITALPRESS) – “All’inizio della prossima settimana raggiungeremo i 20 milioni di italiani immunizzati (cioè completamente protetti con due dosi). Quasi il 40% della platea dei vaccinandi. Adesso però inizia la fase più difficile, perchè con il calare dei contagi diminuisce anche la paura e c’è purtroppo chi pensa di aspettare ancora”. Lo ha detto, in un’intervista al Corriere della Sera, il ministro degli Affari regionali Mariastella Gelmini.
“E’ un errore drammatico – ha aggiunto – che va scongiurato: se necessario andandoli a trovare a casa. Ci sono ancora troppi ultrasessantenni senza protezione, anche se va detto che, all’interno di questa categoria, gli ultra 80 e gli ultra 70enni sono largamente coperti, altrimenti, con la variante Delta, staremmo vivendo ben altro film. Sulle dosi il generale Figliuolo ha rassicurato che reggeremo sul trend delle 500mila vaccinazioni al giorno: c’è un piccolo calo di forniture nel mese di luglio, ma la sostanza non cambia – ha aggiunto – I numeri della Gran Bretagna e i dati della variante Delta in Italia sono la prova che il virus non è scomparso. Anche chi è in salute e non si sente in pericolo deve vaccinarsi: in gioco c’è la vita dei propri cari, di quanti non possono accedere al vaccino, degli immunodepressi”.
(ITALPRESS).
“E’ un errore drammatico – ha aggiunto – che va scongiurato: se necessario andandoli a trovare a casa. Ci sono ancora troppi ultrasessantenni senza protezione, anche se va detto che, all’interno di questa categoria, gli ultra 80 e gli ultra 70enni sono largamente coperti, altrimenti, con la variante Delta, staremmo vivendo ben altro film. Sulle dosi il generale Figliuolo ha rassicurato che reggeremo sul trend delle 500mila vaccinazioni al giorno: c’è un piccolo calo di forniture nel mese di luglio, ma la sostanza non cambia – ha aggiunto – I numeri della Gran Bretagna e i dati della variante Delta in Italia sono la prova che il virus non è scomparso. Anche chi è in salute e non si sente in pericolo deve vaccinarsi: in gioco c’è la vita dei propri cari, di quanti non possono accedere al vaccino, degli immunodepressi”.
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