Verna, presidente dell’OdG, dopo la vicenda delle intercettazioni dei cronisti impegnati a documentare l’immigrazione tra Italia e Libia: “Ci appelleremo al Presidente della Repubblica, che oltre ad essere il supremo garante della Costituzione è anche il numero uno del Csm, e al Ministro della Giustizia”.
Il guardasigilli Marta Cartabia ha disposto accertamenti.
Il caso dei giornalisti intercettati nell’ambito dell’inchiesta di Trapani sulle Ong genera polemiche e dibattiti: in ballo il segreto professionale dei cronisti, specialmente nei contesti più delicati.
Ricordiamo il caso. Il giornalista Andrea Palladino del quotidiano “Domani” ha rivelato i nomi di alcuni colleghi – che si occupano di Mediterraneo e Libia – che sono stati intercettati ad ottobre 2017 nelle telefonate con le proprie fonti.
Ad essere intercettati i colloqui della cronista Nancy Porsia con il suo avvocato, Alessandra Ballerini, e ancora conversazioni con le proprie fonti di Sergio Scandura, corrispondente di Radio Radicale, Claudia De Pascale di Report Rai3, Nello Scavo di Avvenire, Francesca Mannocchi de L’Espresso, Fausto Biloslavo de il Giornale, Antonio Massari de il Fatto Quotidiano. Ma non è escluso che potrebbero essercene degli altri.
Si è fatta sentire anche la FNSI: «Chi e perché ha disposto tali misure? Si volevano scoprire le fonti, violando il segreto professionale?», ha chiesto il sindacato, che ha promesso che fornirà ai giornalisti coinvolti ogni supporto a sostegno delle iniziative che intenderanno promuovere.
«Non spetta a noi emettere sentenze, ma riteniamo opportuno che le autorità di garanzia chiedano chiarimenti e li rendano pubblici», ha concluso la Federazione della Stampa.
Intervistato dall’AdnKronos, il Procuratore di Trapani, Maurizio Agnello, ha provato a fare chiarezza: “Premetto subito che non intendo assolutamente disconoscere questa vicenda, – ha esordito il magistrato – ma voglio sottolineare soltanto che io ho preso servizio alla Procura di Trapani nel febbraio 2019, quando era già in corso l’incidente probatorio del procedimento”.
Secondo Agnello, oltre Nancy Porsia – che non sarebbe né indiziata né indagata – non ci sarebbero stati altri giornalisti intercettati.
“In ogni caso – ha tenuto a precisare il procuratore– voglio sottolineare subito che nella informativa riepilogativa dell’intera indagine depositata nello scorso mese di giugno non c’è alcuna traccia delle trascrizioni delle intercettazioni della giornalista Nancy Porsia e non c’è alcun riferimento ad altri giornalisti”.
Come si è appreso da agenzie riportanti fonti del ministero della Giustizia, il Ministro Marta Cartabia ha disposto “accertamenti” per capire se l’ascolto dei giornalisti è stato un abuso. Comunque, la procura di Trapani ha promesso di distruggere quelle irrilevanti.