Nasce la “Piattaforma della cultura”: arte e turismo in streaming

Distribuire in streaming tutta la cultura e l’arte italiana nel mondo. Questo lo scopo della nuova piattaforma, voluta dal ministro dei beni culturali Dario Franceschini, che prenderà vita grazie alla costituzione di una nuova società, controllata per il 51% da Cassa depositi e prestiti (Cdp) e al 49% da Chili, la piattaforma di streaming cinematografico scelta, dopo una lunga analisi, per il suo approccio business to consumer e per il parco azionisti di tutto rispetto.

La società nascerà già nei prossimi giorni e inizierà a operare, con le sue offerte commerciali, a partire dai primi mesi del 2021. Ma cosa offrirà questo nuovo progetto? Cinema, musei, mostre di arte, teatro, concerti, passando per la Visual art, le performance, la musica leggera, il turismo, l’opera, il balletto, il territorio.

Chili curerà il sistema di ticketing online con la possibilità aggiuntiva di acquistare merchandising, promozioni, vouchering, per una iniziativa che intende in primis aiutare tutto il comparto, stremato economicamente dal Covid-19 e dalle chiusure. L’auspicio è comunque quello di far diventare questa piattaforma, una volta tornati alla normalità, una fonte di reddito alternativa, aggiuntiva e non sostitutiva.

Per quanto riguarda i fondi per la realizzazione del progetto, Cdp verserà nove milioni di euro cash e Chili aggiungerà lo stesso valore in tecnologia e know how, con una piccola parte in cash. A questa base di partenza si aggiungono poi dieci milioni di euro da parte del ministero dei beni culturali, grazie a fondi del Recovery fund.

Dalle prime stime, la ‘Piattaforma cultura’ veicolerà migliaia di eventi all’anno. Inoltre, almeno il 33% dei soggetti i cui prodotti culturali verranno distribuiti in streaming viene dal mondo Mibact (ministero per i beni, le attività culturali e il turismo).

Il direttore generale dei Musei Mibact, Massimo Osanna, ha affermato che ormai “i tempi sono maturi. Il 2021 sarà per noi un anno di grande sfida, non solo perché speriamo di uscire presto dalla pandemia e ci aspettiamo un enorme boom, una grande rinnovata richiesta di cultura. Una sfida enorme perché quando potremo riaprire i musei dobbiamo farlo in maniera nuova, con nuove consapevolezze rispetto al nostro patrimonio. Per fare in modo che l’esperienza di questi mesi dia un frutto che significa traghettare i nostri musei nel futuro”.