Il cambiamento spaventa quasi sempre e quello tecnologico non fa eccezione, porta sempre con sĆ© timori anche dovuti dalla poca conoscenza che si ha della novitĆ .Ā
Uno studio di Deloitte (āDigital Consumer Trends 2020ā), condotto tra maggio e giugno di questāanno, afferma che la tecnologia 5G al centro dei timori di un italiano su tre.Ā
Questa nuova tecnologia spaventa gli abitanti dello Stivale molto piĆ¹ del resto degli europei intervistati (35.150 persone in 22 paesi).
Si temono i possibili rischi sulla salute, nonostante vari studi abbiano giĆ certificato la falsitĆ di tali affermazioni. Questa concezione distorta colpisce in Italia principalmente la fascia dāetĆ tra i 45 e i 54 anni (il 34%) mentre i giovani sono meno attratti dalle tesi ācospirazionisteā, con il 18% dei ragazzi tra i 18 e i 24 anni, che crede che il 5G possa fare male.
Durante il lockdown, nel nostro Paese, si ĆØ diffusa la paura generalizzata dovuta alla convinzione che le antenne 5G, installate per le sperimentazioni iniziali, avessero contributo in modo importante alla diffusione della pandemia da Covid-19. Tanto capillarmente si ĆØ sparso il panico, che ĆØ stata registrata unāimpennata di ordinanze per vietare le antenne 5G, la lista delleĀ cittĆ no-5GĀ si ĆØ allungata velocemente giorno dopo giorno dai piccoli paesi alle cittĆ piĆ¹ grandi come alcuni capoluoghi di Provincia.
Tra gli altri trends evidenziati dal rapporto che ha analizzato i comportamenti digitali delle persone, cāĆØ anche la tutela della privacy dei dati.Ā
In conclusione, lo studio ha evidenziato anche come 8 italiani su 10 sono intenzionati a continuare a occupare il loro tempo con una vasta gamma di attivitĆ digitali cui si sono abituati durante il primo lockdown, come anche informarsi principalmente sul web.Ā