ROMA (ITALPRESS) – Il Natale senza pranzi e cenoni costa 5 miliardi che sono stati spesi lo scorso anno dagli italiani, in casa e fuori, solo per imbandire le tradizionali tavolate delle feste di fine anno, che rischiano di sparire per l’emergenza Covid. E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixè. A pesare sul Natale oltre al rischio di lockdown per ristoranti e locali pubblici, sono soprattutto il divieto alle feste private e ai tradizionali veglioni ma anche i limiti posti agli spostamenti. Le previsioni sull’andamento del contagio – precisa la Coldiretti – preoccupano anche per i divieti posti alla gran parte degli eventi tradizionali che segnano la fine dell’anno a partire da sagre, feste paesane e mercatini natalizi. Senza dimenticare l’impatto negativo della mancanza di turisti italiani e stranieri con molti Paesi, a partire dalla Germania, che – continua la Coldiretti – hanno già messo l’Italia nella black list dei paesi più pericolosi. Si stima infatti che quasi 1/3 della spesa turistica nel Belpaese sia destinata proprio all’alimentazione. Il crollo delle spese di fine anno a tavola e sotto l’albero, rischiano di dare il colpo di grazia ai consumi alimentari degli italiani che, nell’intero 2020, fanno segnare un crollo storico del 12% con una perdita secca di 30 miliardi, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Ismea. Da quando è iniziata la pandemia, in Italia il 57% delle 740 mila aziende agricole nazionali ha registrato una diminuzione dell’attività, ma l’allarme globale provocato dal Coronavirus ha fatto emergere una maggior consapevolezza sul valore strategico della filiera del cibo, con la necessità di interventi di sostegno.
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