ROMA (ITALPRESS) – Solo il 60% degli italiani questa estate è andato in vacanza contro il 75% dello scorso anno. A frenare la voglia di svago di 6,5 milioni di nostri connazionali è stata la paura del contagio da Covid (che ha inciso nel 44,3% dei casi) o le difficoltà economiche (27%). Questi i principali risultati di una ricerca sull’impatto dell’emergenza Covid sulle vacanze estive degli italiani nel 2020, realizzata da Unioncamere e Isnart su un campione rappresentativo della popolazione nazionale. Solo il 15% degli intervistati si è dichiarato indifferente al virus. Tra coloro che sono andati in vacanza, il 96% è restato in Italia facendo scelte ampiamente condizionate dall’emergenza Covid. Oltre alla scelta di non varcare i confini nazionali, sono state diverse le modalità con cui gli italiani hanno fatto fronte al bisogno di sicurezza. Come alloggio, una netta preferenza è andata ad abitazioni (seconde case, appartamenti di proprietà o in affitto, ospite di parenti/amici) e campeggi, a svantaggio delle strutture alberghiere che hanno visto la propria quota di presenze assorbite ridursi al 25% rispetto al 43% del 2019. Nella scelta delle destinazioni ha prevalso un criterio di prossimità: in media, circa un italiano su tre si è mosso all’interno della propria regione di provenienza. Complessivamente, il solo turismo domestico ha fatto registrare un aumento del 5% rispetto all’estate 2019. Con 10 milioni di turisti italiani, pari al 40% dei flussi totali, Puglia, Campania, Sicilia, Calabria restano le principali regioni scelte dagli italiani confermando un dato sostanzialmente invariato rispetto all’estate scorsa. Il bonus vacanza è stato richiesto complessivamente da 7,4 milioni di italiani, pari al 16% del totale. L’aumento del turismo domestico non si è però tradotto in aumento della spesa turistica complessiva, che è invece diminuita drasticamente.
(ITALPRESS).
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