Giallo su un emendamento approvato in Commissione che non sembra essere stato riproposto nel testo nel maxiemendamento su cui in governo ha posto il voto di fiducia.
Lunedì 5 ottobre, l’Aula del Senato ha iniziato l’esame del DdL di conversione AS 1925 del Decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104 recante “Misure urgenti per il sostegno e il in rilancio dell’economia” (cd. Decreto Agosto), approvato la scorsa settimana dalla Commissione Bilancio. Il provvedimento dovrebbe essere approvato in settimana per poi essere trasmesso, probabilmente questa stessa settimana alla Camera. Il decreto deve essere convertito entro il prossimo 13 ottobre.
Nella seduta notturna dello stesso giorno dell’Aula del Senato, il ministro per i rapporti con il Parlamento Federico D’incà “a nome del Governo, e autorizzato dal Consiglio dei ministri”, ha posto “la questione di fiducia sull’approvazione dell’emendamento 1.900 ( vedi in formato PDF) interamente sostitutivo dell’articolo unico del disegno di legge n.1925, nel testo ritenuto proponibile dalla Presidenza, di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2020, n. 104”.
Nel testo proposto dal governo, nulla è variato riguardo le norme per il settore editoriale. L’articolo 96 del Decreto (ripreso interamente dal maxiemendamento) prevede rifinanziamenti e semplificazioni per il settore dell’editoria.
In particolare, si incrementa da 60 milioni a 85 milioni le risorse stanziate per il finanziamento del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari sulla stampa quotidiana e periodica e sulle emittenti televisive e radiofoniche (da 40 a 50 milioni quelle destinate ai giornali) e si innalza, dall’8 al 10 per cento, il credito di imposta riconosciuto alle imprese editrici di quotidiani e periodici per l’acquisto della carta utilizzata per la stampa delle testate edite, con riferimento alla spesa sostenuta nel 2019, elevando da 24 a 30 milioni il relativo tetto di spesa. Inoltre, si interviene sulla disciplina dei contributi diretti all’editoria con alcune disposizioni di semplificazione.
Un piccolo “giallo” è sorto su un emendamento approvato in Commissione bilancio che, al momento, non sembra riproposto nel nuovo testo governativo.
Si tratta dell’emendamento (27.14 testo 2) che:
– estende l’esonero contributivo per l’occupazione nelle aree svantaggiate previsto dal comma 1 dell’articolo 27 del decreto anche al personale giornalistico di aziende editrici attribuendo la competenza all’INPGI. Al relativo onere, valutato in 1,5 milioni di euro per il 2020 e in 0,5 milioni di euro per il 2021 si provvede con le risorse del Fondo per l’editoria;
– e stabilisce, in considerazione dell’emergenza Covid, che i lavoratori poligrafici – ricompresi nei piani di riorganizzazione in presenza di crisi presentati ai sensi dell’articolo 1, comma 500 della legge 160/2019 – per i quali i termini di decadenza per la presentazione delle domande di prepensionamento sono decorsi in data successiva al 1 febbraio 2020, “in via straordinaria sono riammessi nei termini per la presentazione della domanda di pensione, a condizione che abbiano maturato il requisito contributivo entro il periodo di fruizione del trattamento straordinario di integrazione salariale finalizzata al prepensionamento e che l’ultimo contributo risulti accreditato per il medesimo trattamento.” La domanda deve essere presentata entro e non oltre sessanta giorni dalla data di pubblicazione della legge di conversione del decreto-legge.
Il caso sarà risolto certamente nella ulteriore analisi della 5a Commissione permanente del Senato, alla quale il Presidente Casellati, ai sensi dell’articolo 102-bis del Regolamento senatorio, ha trasmesso il testo dell’emendamento e con la conoscenza del testo definitivo che è tornato in Aula già stamattina.