ROMA (ITALPRESS) – “Da un punto di vista economico” il Mes “ha solamente vantaggi: non si va sul mercato, è a lunga scadenza, a condizioni buone e la condizionalità è solamente spendere i soldi nel settore per il quale è stato disegnato questo fondo”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, nel suo intervento al Festival dell’Economia di Trento.
“Non vedo gravi problemi a usarlo: l’unico potrebbe essere quello dello stigma, ma quello stigma è legato a un cattivo utilizzo dei fondi o a una cattiva comunicazione”. Il governatore di Bankitalia si è poi soffermato a lungo sul tema dell’istruzione. “Il nostro paese ha due gap importanti in merito all’istruzione: il primo sulla ricerca e il secondo sul livello di scolarità. Per quanto riguarda quest’ultimo siamo ad un livello molto basso, abbiamo la metà rispetto alla media europea di giovani che raggiungono l’università. E anche sulla spesa in ricerca dobbiamo migliorare: oggi è la metà della media Ocse. Abbiamo l’1.4% della spesa in ricerca rispetto al Pil paragonato al 2.4% della media Ocse. E la Cina è al 2.2%. Abbiamo pochi brevetti e ricercatori ma questi ultimi hanno un’ottima resa a dimostrazione che questo è un investimento che rende. In più tanti ragazzi non lavorano e non hanno momenti di formazione professionale”.
(ITALPRESS).
“Non vedo gravi problemi a usarlo: l’unico potrebbe essere quello dello stigma, ma quello stigma è legato a un cattivo utilizzo dei fondi o a una cattiva comunicazione”. Il governatore di Bankitalia si è poi soffermato a lungo sul tema dell’istruzione. “Il nostro paese ha due gap importanti in merito all’istruzione: il primo sulla ricerca e il secondo sul livello di scolarità. Per quanto riguarda quest’ultimo siamo ad un livello molto basso, abbiamo la metà rispetto alla media europea di giovani che raggiungono l’università. E anche sulla spesa in ricerca dobbiamo migliorare: oggi è la metà della media Ocse. Abbiamo l’1.4% della spesa in ricerca rispetto al Pil paragonato al 2.4% della media Ocse. E la Cina è al 2.2%. Abbiamo pochi brevetti e ricercatori ma questi ultimi hanno un’ottima resa a dimostrazione che questo è un investimento che rende. In più tanti ragazzi non lavorano e non hanno momenti di formazione professionale”.
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